Nel libro “1984” di George Orwell ci sono teleschermi bidirezionali, capaci di inviare e ricevere messaggi, di mostrare immagini e di sorvegliare l’ambiente in cui sono installati. Qualcosa di molto simile a quanto da anni fanno gli impianti TVCC (televisione a circuito chiuso), in grado di trasmettere il segnale verso specifici set di monitor per la videosorveglianza di aree che devono essere controllate, come aeroporti, stazioni, banche e basi militari.
Sebbene, nel tempo, i sistemi fisici di sicurezza siano rimasti pressochè invariati, l’avanzare della tecnologia ne ha modificato l’ossatura, introducendo un importante cambiamento: l’inserimento nelle nostre reti di un sempre maggiore numero di dispositivi, tra cui quelli legati ai sistemi TVCC.
Chi non ha mai notato videocamere che registrano tutti i movimenti all’interno di un aeroporto o di un parcheggio? Queste videocamere naturalmente fanno parte di un’infrastruttura altamente interconnessa che va costantemente monitorata, in quanto colli di bottiglia, indisponibilità di banda o problemi di routing potrebbero creare problemi nel corretto invio e ricezione di dati, compromettendo così anche il sistema di sicurezza. Le videocamere stesse possono guastarsi e interrompere l’invio di informazioni.
Con la varietà di tecnologie e prodotti disponibili, implementare impianti di videosorveglianza a circuito chiuso nelle reti moderne è abbastanza complesso.
Sebbene alcuni degli impianti sul mercato offrano già le proprie opzioni di monitoraggio brevettate, resta indispensabile includere tali circuiti nel controllo complessivo delle proprie infrastrutture. Spesso infatti la loro gestione non è demandata ai servizi informatici, bensì a team adibiti alla sicurezza o alla manutenzione. Questi però spesso non hanno le competenze necessarie sugli aspetti tecnici o informatici degli impianti TVCC, quali i vari indirizzi IP, la connettività di rete e la configurazione richieste per le videocamere. Ecco perché è importante che il dipartimento IT venga coinvolto nell’acquisto, nella configurazione e nella manutenzione degli impianti TVCC.
“Una soluzione di monitoraggio completa come PRTG Network Monitor di Paessler aiuta a evitare i tempi di inattività della rete, verifica che l’ampiezza di banda sia adeguata alla trasmissione dei dati del sistema di videosorveglianza, permette di configurare limiti, soglie di allarme e trigger per l’invio di notifiche quando viene rilevata un’attività di rete insolita. Ma soprattutto permette di gestire la rete IT e la rete di videosorveglianza in modo unificato con lo stesso strumento” afferma Gianluca Celauro, direttore area sistemi di DISC – Gruppo Lutech, e aggiunge: “partendo da un approccio di base secondo cui è sufficiente configurare un sensore per dispositivo e ricevere così i dati da quel sensore, è possibile monitorare indifferentemente un ospedale, una casa intelligente o un sistema di sicurezza”.
PRTG, il software di monitoraggio di rete di Paessler, utilizzato ogni giorno da oltre 200.000 amministratori IT, permette di controllare ogni aspetto della infrastruttura IT, da PC come da mobile: sistemi, periferiche, hardware, traffico, pacchetti, ampiezza di banda, porte, stato di servizio, IPs, sicurezza, servizi web, utilizzo dischi, servizi cloud, database, storage, ambienti virtuali e fisici, sistemi remoti, IOT e applicazioni: tutto è incluso.
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