Fintech e criptovalute sono due elementi che, nonostante siano spesso considerati come equivalenti o strettamente correlati, rappresentano due realtà distinte all’interno del medesimo panorama, ovvero quello finanziario digitale. Purtroppo molte persone ancora oggi non lo capiscono, anche per via della scarsa informazione relativa alla cosiddetta tecno-finanza, che rimane spesso oscura e di difficile comprensione. Nella guida di oggi, dunque, cercheremo di fare chiarezza e di distinguere questi due fattori, capendo cos’è il fintech e in cosa differisce dalle crypto.
Cos’è e come funziona il Fintech?
Il termine Fintech deriva dalla fusione delle parole “finanza” e “tecnologia”, e rappresenta l’insieme delle innovazioni tecnologiche applicate al settore finanziario. Un esempio concreto viene proposto dalle piattaforme di online banking, che permettono agli utenti di gestire i propri conti correnti (e altri strumenti finanziari) direttamente dallo smartphone o dal PC di casa.
Un’altra espressione del Fintech è il cosiddetto mobile payment, anch’esso oramai molto diffuso in Italia. In sintesi, grazie a servizi come Google Pay o Apple Pay, il denaro cash viene rimpiazzato dalle transazioni digitali: un punto che sta letteralmente rivoluzionando il concetto stesso di pagamento, e le abitudini sia dei consumatori, sia dei commercianti e degli esercenti.
In realtà nel vasto panorama del Fintech rientrano molti altri esempi, come nel caso delle piattaforme digitali di crowdfunding, che consentono a chiunque di finanziare progetti e idee, bypassando i tradizionali canali di reperimento fondi, come gli istituti di credito. In generale, si parla di Fintech laddove una nuova tecnologia informatica interviene per modificare il settore finanziario, come i big data, il machine learning e l’intelligenza artificiale.
Cosa sono le criptovalute?
Le criptovalute sono delle monete digitali, gestite tramite blockchain e indipendenti, che utilizzano la crittografia per proteggere le transazioni. La più nota tra queste è sicuramente il Bitcoin, ma oggi ne esistono molte altre, da Ethereum fino ad arrivare ai Litecoin e ai Dogecoin, giusto per citare altri due esempi concreti. Tali monete vengono generate attraverso un processo noto come “estrazione” (mining), che sfrutta la potenza di calcolo dei computer e dei server di ultima generazione.
Ad oggi le criptovalute vengono usate in diversi campi. Ad esempio, ci sono alcuni negozi fisici che hanno iniziato ad accettarle, ed esistono anche delle agenzie immobiliari che permettono di effettuare i pagamenti con monete come i Bitcoin. Inoltre, si possono usare anche per giocare al gambling online, anche se qui conviene visitare piattaforme come CryptoGamble per studiare a fondo ogni dettaglio dei cosiddetti crypto casinò.
Crypto e Fintech: due facce della stessa medaglia
Le criptomonete rientrano nella definizione di Fintech? Non proprio: ad oggi, infatti, la loro realtà viaggia parallela (ma separata) al binario della tecno-finanza. Nel senso che, almeno allo stato attuale, non hanno avuto un ruolo determinante nel modificare le logiche e i meccanismi della nuova finanza digitale. Il potenziale c’è, ma siamo ancora lontani da un’applicazione pratica della blockchain, che però potrebbe effettivamente rientrare nel pacchetto degli strumenti tecnologici utili per far crescere e prosperare il settore del Fintech.