Durante l’anno 2024, l’Italia ha introdotto una serie di importanti riforme nel settore del gioco online, segnando una netta sterzata rispetto al passato. Queste modifiche, approvate dal Consiglio dei Ministri e pubblicate in Gazzetta Ufficiale, mirano a regolamentare in modo più rigoroso il comparto dell’iGaming, che comprende tutte le forme di gioco a distanza.
Se da un lato le normative sono sempre più stringenti, dall’altro gli operatori sono sempre alla ricerca di nuove strategie per catalizzare l’attenzione di nuovi potenziali clienti. A tal proposito, il continuo rilascio di nuovi bonus casino come quelli elencati e confrontati nella pagina linkata poco fa, ne è un chiaro e fulgido esempio. Ma facciamo un passo indietro: cosa sono le concessioni iGaming e perché sono fondamentali?
Le concessioni iGaming sono autorizzazioni rilasciate dal governo italiano che permettono agli operatori di offrire servizi di gioco online legalmente. Queste concessioni sono essenziali non solo per garantire un ambiente di gioco sicuro e regolamentato per i giocatori, ma anche per assicurare che le attività di gioco possano contribuire positivamente all’economia del paese attraverso la tassazione e la creazione di posti di lavoro. Inoltre, le concessioni permettono di tenere sotto controllo il fenomeno del gioco patologico, grazie a misure di prevenzione e sensibilizzazione obbligatorie per gli operatori.
Le concessioni iGaming sono regolamentate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), l’ente responsabile della supervisione del settore del gioco in Italia. L’ADM assicura che gli operatori rispettino tutte le normative vigenti, dalle pratiche di gioco responsabile alla sicurezza dei giocatori e applica sanzioni severe in caso di violazioni.
Per acquistare una concessione iGaming, gli operatori devono partecipare a una gara pubblica indetta dal governo. Nel 2024, il bando per l’assegnazione di 50 nuove concessioni prevede un costo di 7 milioni di euro per concessione, con un impegno di durata di 9 anni. Gli operatori, oltre al costo iniziale, devono pagare una tassa annuale pari al 3% del Gross Gaming Revenue (GGR) netto delle imposte sul gioco. Inoltre, è richiesto un investimento annuale dello 0,2% del GGR netto in campagne di gioco responsabile.
Le novità rispetto agli scorsi anni
La riforma del 2024 introduce diverse novità rispetto al passato: una delle modifiche più significative riguarda la limitazione delle skin, ovvero i siti affiliati che utilizzano la licenza di un operatore principale. D’ora in poi, ogni concessionario può avere un solo sito di riferimento senza affiliati e ogni tipologia di gioco deve avere una propria app, tutte obbligatoriamente contrassegnate dal logo del concessionario. Questa misura mira a ridurre la proliferazione di siti non ufficiali e aumentare la trasparenza.
Un altro cambiamento importante è l’introduzione di autolimitazioni per i giocatori, che possono impostare limiti di tempo e spesa direttamente sulle piattaforme di gioco. Questa misura va ad unirsi a messaggi automatici che informano i giocatori sulla durata delle sessioni e sui livelli di spesa.
Per quanto riguarda i punti vendita ricariche (PVR), la nuova legge stabilisce che debbano essere registrati in un albo specifico e pagare una tassa annuale di 100 euro. Questi punti non possono più riscuotere vincite né prelevare somme dai conti gioco, ma solo ricaricare fino a 100 euro a settimana in contanti; oltre tale soglia è possibile farlo solo con strumenti elettronici tracciabili.
Un’altra novità è la durata delle concessioni, fissata a 9 anni: questo aspetto garantisce stabilità e continuità agli operatori, incentivandoli a investire a lungo termine nel mercato italiano. Infine, sono state inasprite le sanzioni per gli operatori che non rispettano le normative, con l’obiettivo di scoraggiare pratiche illecite e promuovere un ambiente di gioco più sicuro e regolamentato.