Il panorama informatico è tanto accattivante quanto pericoloso. Le nuove tecnologie catturano l’attenzione di molti, soprattutto dei più giovani che però rappresentano la fascia più vulnerabile degli utenti online.
In occasione del Safer Internet Day 2025, Microsoft ha pubblicato la nuova edizione del Global Online Safety Survey, un’indagine annuale che esplora esperienze, percezioni e preoccupazioni di adolescenti e adulti riguardo alla sicurezza online.
L’indagine, condotta tra luglio e agosto 2024 su un campione di 14.800 persone in 15 Paesi, tra cui l’Italia, analizza il panorama digitale in continua evoluzione, con particolare attenzione all’impatto dell’intelligenza artificiale generativa e alla capacità degli utenti di riconoscere contenuti manipolati.
Il panorama della sicurezza online in Italia riflette una realtà complessa, in cui i rischi digitali sono sempre più diffusi. Quasi sei italiani su dieci (59%) hanno dichiarato di aver affrontato almeno un rischio online nell’ultimo anno – un dato che, seppur leggermente inferiore alla media globale del 66%, evidenzia la pervasività delle minacce nel mondo digitale. La percentuale sale al 62% tra i teenager, sottolineando come i giovani siano particolarmente vulnerabili e necessitino di strumenti adeguati a proteggersi.
I principali rischi legati alla sicurezza online in Italia e a livello globale
In Italia, la disinformazione si conferma il rischio online più diffuso, con il 40% degli intervistati che dichiara di esserne stato vittima. Sebbene questo dato sia leggermente inferiore alla media globale del 47%, evidenzia come la lotta contro la diffusione di informazioni false rimanga cruciale per proteggere gli utenti e promuovere una maggiore fiducia nell’ambiente digitale. Altri rischi significativi legati alla sicurezza online includono il cyberbullismo e i discorsi d’odio, segnalati dal 31% degli italiani, e i contenuti violenti, indicati dal 28%. Entrambi questi dati sono in linea con le medie globali, rispettivamente del 33% e del 27%.
Un tema di grande interesse è quello dei deepfake, contenuti creati o manipolati tramite intelligenza artificiale. In Italia, il 75% degli intervistati esprime preoccupazione al riguardo, un dato leggermente superiore alla media globale del 72% che riflette una crescente consapevolezza sull’importanza di gestire e regolamentare l’uso di strumenti avanzati come l’AI per garantire un utilizzo responsabile.
A livello internazionale, paesi come il Sudafrica (81%) e l’India (78%) mostrano livelli ancora più alti di attenzione verso i deepfake, mentre in Europa le percentuali si allineano a quelle italiane. Questi dati sottolineano la necessità di continuare a investire in educazione e innovazione per sfruttare appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale, mitigandone i rischi.
Come reagiscono i teenager italiani ai rischi online
I giovani italiani stanno dimostrando una crescente capacità di affrontare i rischi digitali, adottando strategie concrete di sicurezza online. La maggior parte di loro (65%) ricorre al blocco o alla rimozione di contatti indesiderati, un dato che supera la media globale del 58% e riflette una maggiore consapevolezza nell’utilizzo degli strumenti di protezione disponibili. Inoltre, il 58% dei teenager sceglie di confidarsi con qualcuno di fiducia, spesso i genitori, rispetto al 55% della media globale, evidenziando l’importanza del dialogo come risorsa fondamentale per gestire le esperienze negative online.
Nonostante i progressi, permangono alcune difficoltà significative: un terzo dei ragazzi italiani (33%) che non segnala i rischi online ritiene che farlo sia inutile, mentre il 19% è convinto che non ci saranno conseguenze per i responsabili di cattive azioni online. Questi dati evidenziano una percezione tra i giovani di scarsa efficacia dei sistemi di segnalazione, sottolineando la necessità di renderli più accessibili e rassicuranti.
Parallelamente, emerge un altro aspetto cruciale: solo il 22% dei genitori italiani si sente preparato a discutere dei rischi online con i propri figli, un dato leggermente inferiore alla media globale del 25%. Questo divario sottolinea la necessità di fornire alle famiglie strumenti pratici e formazione mirata di sicurezza online, affinché possano supportare i giovani nel navigare in sicurezza nel mondo digitale. Rafforzare il dialogo tra genitori e figli rappresenta un passo essenziale per affrontare insieme le sfide del panorama online.
L’uso dell’AI generativa: tra entusiasmo e preoccupazioni
L’intelligenza artificiale generativa sta rapidamente conquistando spazio sia in Italia che nel resto del mondo, diventando una tecnologia sempre più presente nella vita quotidiana.
Nel nostro paese, quasi un quarto degli utenti (22%) ha dichiarato di aver utilizzato l’AI generativa negli ultimi tre mesi, registrando un significativo aumento dell’8% rispetto al 2023. A livello globale, si osserva una crescita ancora più marcata con quasi un terzo degli intervistati (31%) che dichiara di aver sperimentato questa tecnologia nell’ultimo anno.
In Italia, i Millennials (25-44 anni) si confermano i principali promotori di questa tendenza, con il 41% che riferisce di aver utilizzato l’AI generativa, segnando un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. Anche la familiarità con questa tecnologia continua a crescere: oggi un italiano su cinque (20%) afferma di avere buona padronanza dell’AI, rispetto al 15% del 2023. Parallelamente, la percentuale di chi ha provato ad usare l’AI almeno una volta è passata dal 29% al 38%, mentre l’utilizzo settimanale è aumentato dal 29% al 35%. Questo quadro mette in luce come l’AI stia rapidamente entrando nelle abitudini digitali degli italiani, aprendo nuove opportunità e sfide.
Nonostante l’entusiasmo per le potenzialità dell’intelligenza artificiale, le preoccupazioni sulla sicurezza online rimangono significative in molti ambiti. In Italia, il 79% degli intervistati teme che l’AI possa essere utilizzata per generare truffe online, mentre il 76% esprime timori legati ad abusi e contenuti inappropriati.