Registra un lieve aumento il budget che le aziende italiane dedicano alla cybersecurity nel corso del 2022: è il dato che emerge da una recente ricerca Axitea condotta sulle organizzazioni del nostro Paese e relativa al biennio 2021/22. Spicca tra i dfati il probabile incremento del 10% di investimenti in sicurezza dichiarato dal 19% delle aziende di grandi dimensioni intervistate.
L’analisi di Axitea sugli investimenti in sicurezza delle aziende italiane – effettuata a novembre 2021 – ha portato alla luce come le imprese stiano dando sempre maggior peso alla cybersecurity. A livello di fattori esterni questa tendenza è stata inaugurata con la pandemia che ha favorito l’adozione della modalità di lavoro ibrido attuata dalla maggior parte dei dipendenti. Suddetta situazione ha innescato un aumento dei rischi derivanti da possibili attacchi informatici – quali ad esempio frodi, phishing, furto di identità e perdita di informazioni, oltre a possibili interruzioni di servizio.
Dal sondaggio emerge chiaramente come il 78% delle aziende italiane manterrà stabile il proprio budget destinato alla sicurezza informatica, il 19% lo aumenterà, mentre solo il 3% ha intenzione di ridurlo. Trend che trova riscontro anche nel report Osservatorio Cybersecurity & Data Protection” di Osservatori.net: circa il 60% delle grandi imprese italiane ha aumentato il budget per la sicurezza informatica nel 2021, raggiugendo un valore complessivo pari a 1,55 miliardi di euro”.
“L’incremento costante degli attacchi informatici è sotto gli occhi di tutti, e le aziende italiane ne stanno prendendo atto riservando alla cybersecurity un’attenzione sempre maggiore”, spiega Marco Bavazzano, CEO di Axitea. “Ormai è chiaro a tutti i responsabili aziendali quanto la sicurezza sia un elemento strategico al business e non più un semplice elemento accessorio, cosa che emerge chiaramente anche dai nostri dati”.