iMoì, startup italiana specializzata nel settore della sicurezza urbana predittiva controllata da Innovery – azienda italiana leader nella cybersecurity – ha messo a punto iCam3D, uno strumento innovativo destinato a supportare le forze di polizia durante i rilevamenti stradali, presentato oggi durante il convegno.
ICam3D è un tablet dotato di un software grazie al quale è possibile acquisire in 3D – in pochissimi minuti – la scena di un incidente. Questo sistema garantisce innumerevoli vantaggi, in primis la riduzione dei tempi delle rilevazioni necessarie a chiarire le dinamiche dei sinistri.
Se infatti le rilevazioni di incidenti di piccole/medie dimensioni da parte di personale esperto richiede in media 90 minuti, con iCam3D è possibile ottenere il rilevamento in circa 5 minuti.
Inoltre questa nuova tecnologia riduce notevolmente i rischi per gli operatori della sicurezza, a cui capita spesso di subire infortuni in queste situazioni.
Inoltre, come rilevato da Ania – Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici, il numero di sinistri stradali rilevati ogni anno dall’Istat non rispecchia il reale numero di incidenti che avvengono su strade e autostrade italiane.
Secondo i dati raccolti da Ania nel 2017 sono infatti più di 2 milioni i sinistri rilevati dall’Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici, contro i soli 150 mila segnalati dall’Istat.
Ed è proprio qui che possono entrare in gioco le nuove tecnologie, in grado di migliorare il lavoro stesso degli operatori.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Silvio Foschi, Founder e Direttore Operativo di iMoì: «Ogni anno le forze dell’ordine si trovano a dover gestire un elevato numero di sinistri stradali, operazioni che richiedono spesso lunghi lassi di tempo. Queste attese provocano disagi sia agli operatori che ai cittadini, che spesso decidono di non segnalare il sinistro alle forze di polizia. Le nuove tecnologie possono andare in soccorso degli agenti, riducendo i tempi di rilevazione e l’esposizione degli operatori a eventuali pericoli. iCam3D consente di acquisite tridimensionalmente l’incidente, riuscendo a ricavare le coordinate precise nello spazio e recuperando facilmente ulteriori informazioni quali la marca, il modello, il colore, tutte le caratteristiche del veicolo incidentato, compresa l’entità reale dei danni, informazioni che attraverso i classici sistemi di rilevamento richiederebbero un gran dispendio di tempo e possibilità di alterazione di tali informazioni».