Durante i periodi di shopping legati alle festività e ricchi di offerte speciali, è importante ricordare che i cybercriminali mirano a sfruttare il trambusto, la confusione, l’impazienza e lo stress generalizzati a loro vantaggio. E, come spiegano gli esperti di Barracuda, ciò rappresenta un rischio non solo per i consumatori, ma anche per le aziende.
Ogni anno il livello delle minacce informatiche si alza, in quanto gli attacchi diventano sempre più sofisticati e mirati. Quest’anno, inoltre, alla lista delle tecniche di attacco emergenti e consolidate si aggiungono anche le capacità in continua evoluzione dell’AI generativa.
I motivi di preoccupazione per le aziende durante le festività sono molteplici. Si pensi ai dispositivi personali, che oggi sono comunemente utilizzati per e sul lavoro. Secondo un recente studio, infatti, l’83% delle aziende ha adottato una policy BYOD (bring your own device) di qualche sorta. Inoltre, molti dispositivi aziendali finiscono per essere usati per scopi personali: il 42% dei dipendenti ammette di farlo, come emerso in un’altra indagine.
Ciò significa che, quando raggiunti da truffe legate alle festività e dirette ai consumatori, i dipendenti potrebbero mettere a rischio la rete e gli asset della propria azienda.
I datori di lavoro, dal canto loro, possono contribuire a proteggere dipendenti e azienda, anche durante le festività, facendo in modo che i membri del personale siano consapevoli delle minacce e delle tecniche di attacco in cui potrebbero imbattersi. Una di queste tecniche, evidenziata dalle ricerche di Barracuda, sono gli attacchi e-mail di phishing tramite codice QR, conosciuto anche come QRishing. In questi casi, i messaggi di phishing presentano al loro interno codici QR e inducono gli utenti a scansionarli, visitando così una pagina fasulla che somiglia a un servizio o a un’applicazione legittima. Così le vittime vengono spesso spinte con l’inganno a inserire le proprie credenziali di login, che vengono acquisite dagli hacker.
Altre nuove tattiche di phishing utilizzate dai cybercriminali sono le truffe basate su link di Google Translate, immagini mandate in allegato, utilizzo di caratteri speciali e tecniche di manipolazione degli URL, quali l’imitazione del dominio e il typosquatting, in cui gli hacker ingannano le vittime modificando in modo quasi impercettibile il nome di dominio di un marchio noto e affidabile. Un’altra tipologia di attacco, che vedremo in azione anche durante queste festività, è il cosiddetto Punycode, in cui, per esempio, il carattere latino “a” può essere sostituito in un link dalla “a” dell’alfabeto cirillico, apparentemente identica. Anche questi URL, visivamente ingannevoli, vengono usati per realizzare truffe o tentativi di phishing.
A livello tecnologico, l’intelligenza artificiale è sempre più utilizzata negli attacchi via e-mail per aumentare l’efficacia e la sofisticazione delle campagne di phishing e spear phishing. I pirati informatici, infatti, sfruttano una serie di tecniche di AI per automatizzare le fasi d’attacco, generare indirizzi e-mail e domini verosimili che simulano mittenti legittimi e creare messaggi con contenuti convincenti o capaci di eludere i tradizionali filtri antispam e le misure di sicurezza convenzionali.
“Nel periodo dell’anno legato alle festività natalizie è ancora più importante adottare una serie di accorgimenti”, sottolinea John Flatley, consulting systems engineer email protection EMEA di Barracuda. “Per i datori di lavoro, uno di questi è attuare una rapida verifica del livello di sicurezza di cui dispongono. È stata implementata una soluzione di difesa dell’e-mail efficace e basata su AI, che protegga anche dal furto d’identità e dall’uso malevolo dei link? I dipendenti sanno come riconoscere le minacce emergenti e come comportarsi di fronte a esse? Se la risposta è no, allora è giunto il momento di aggiornare le attività di formazione e le policy in materia di cybersecurity della propria azienda”.