Nell’articolo che condividiamo di seguito, Giacomo Parravicini, Amministratore Unico di Net Studio, società del Gruppo Indra che si occupa di Identità Digitale, spiega come il 2025 rappresenti il punto di svolta per la cybersecurity: essa non può più essere vista solo come una barriera contro gli attacchi informatici, ma come un vero acceleratore di crescita e competitività e come un investimento a lungo termine.
Buona lettura!
Oltre la difesa: la cybersecurity come catalizzatore di business
Il 2025 segna il punto di svolta: la cybersecurity non può più essere vista solo come una barriera contro gli attacchi informatici, ma come un vero acceleratore di crescita e competitività. Secondo il rapporto Future of Cyber di Deloitte, il 78% delle aziende italiane riconosce che un approccio strategico alla sicurezza informatica non solo favorisce l’aumento dei ricavi, ma contribuisce anche (direttamente o indirettamente) a migliorare l’efficienza operativa e a ottimizzare i margini nel lungo periodo. In un mercato sempre più digitalizzato, proteggere i dati non è solo una questione di difesa, ma una leva strategica per garantire stabilità operativa, sostenibilità a lungo termine e una crescita solida. La cybersecurity non è più un costo da sostenere, ma un investimento che ripaga in fiducia, efficienza e profitto.
In questo senso il panorama della cybersecurity sta vivendo una profonda trasformazione, ridisegnando il ruolo del Chief Information Security Officer (CISO) e introducendo una nuova figura strategica: il Chief Identity Officer (CIDO). Un tempo confinato a compiti tecnici e operativi, il CISO sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle decisioni aziendali, con un impatto diretto sulle performance e sulla crescita del business. Accanto a lui, il Chief Identity Officer emerge come figura chiave nella gestione delle identità digitali, un pilastro essenziale per garantire sicurezza, fiducia e innovazione nelle imprese moderne.
Gli elementi scatenanti dell’evoluzione in corso
Per trasformare la cybersecurity in un reale motore di crescita, le aziende devono abbandonare un approccio frammentato e adottare una strategia olistica e integrata. Proteggere i dati non è più solo una questione di conformità, ma un elemento chiave per conquistare la fiducia dei clienti e accedere a mercati sempre più regolamentati. L’adozione di standard internazionali, come la ISO 27001, insieme all’implementazione delle più recenti normative europee – NIS2, DORA per il settore finanziario e l’AI Act – contribuirà a rafforzare la resilienza informatica della maggior parte delle organizzazioni.
Al centro di questa evoluzione c’è la formazione: sensibilizzare i dipendenti sulle best practice di sicurezza riduce il rischio di errori umani e rafforza una cultura aziendale incentrata sulla protezione dei dati. Ma la difesa passa anche per la tecnologia: strumenti avanzati come l’intelligenza artificiale permettono di individuare e bloccare le minacce prima che possano danneggiare l’operatività, garantendo continuità e consolidando la reputazione aziendale.
Gestire il rischio informatico diventa, quindi, una priorità strategica. Valutazioni regolari delle vulnerabilità consentono di allocare al meglio le risorse, ottimizzando gli investimenti e riducendo le perdite economiche. Allo stesso tempo, il rispetto delle norme di sicurezza in vigore e applicabili in ciascun paese, settore, ecc. non è solo un obbligo, ma un’opportunità per rafforzare la credibilità aziendale anche verso gli stakeholder. Prepararsi agli imprevisti con piani di risposta agli incidenti significa mitigare i danni e proteggere la fiducia dei consumatori.
Con l’adozione crescente del cloud, la sicurezza delle infrastrutture digitali diventa imprescindibile. Aziende che garantiscono elevati standard di protezione non solo tutelano i propri dati, ma risultano più attrattive per clienti e investitori. Infine, costruire un ecosistema di partner affidabili rafforza la sicurezza dell’intera filiera, migliorando la qualità dei prodotti e servizi e rafforzando la competitività sul mercato.
Conclusioni
La cybersecurity, insomma, non è solo difesa, non è più solo una questione tecnica: è un driver strategico per la crescita e l’innovazione delle aziende. L’evoluzione della figura del CISO e l’introduzione del CIDO segnalano un cambiamento radicale nella governance della sicurezza. Le aziende che andranno in questa direzione non solo mitigheranno i rischi informatici, ma potranno sfruttare la sicurezza come leva di crescita ed essere più reattivi dei concorrenti. Nel futuro del business, la cybersecurity assumerà un ruolo sempre più centrale all’interno delle strategie aziendali, richiedendo un approccio integrato e completo. Sarà fondamentale coprire tutte le fasi del ciclo di protezione – dall’identificazione alla protezione, dal rilevamento alla risposta, fino al recupero – e gestire in modo efficace le identità digitali. In questo modo, la cybersecurity non sarà solo una misura difensiva, ma diventerà un vero e proprio motore di innovazione, fiducia e crescita per le organizzazioni.
di Giacomo Parravicini, Amministratore Unico di Net Studio, Gruppo Indra