[section_title title=A tutta difesa]A tutta difesa
Cuore della proposta tecnologica è, infatti, Stonesoft Security Engine, motore modulabile che offre la possibilità di configurazioni personalizzate a seconda delle esigenze dell’utente. La soluzione può essere configurata sia come firewall che come Intrusion Prevention System in forma tradizionale o di nuova generazione, come firewall Layer2, come VPN o come UTM. La piattaforma tecnologica è altamente integrata e gestita da un unico centro di management e punta a offire funzionalità di sicurezza di alto livello, come ispezione dei dati, anti-evasione, awareness del context e della situazione completa, per proteggere dalle minacce più avanzate esistenti. Il prodotto, che è disponibile come appliance fisica, software o soluzione virtuale, può essere modificato senza dover acquistare altri prodotti e punta a rappresentare una barriera certa contro il cyber crimine.
«Cyber defence e cyber security – ha specificato Turani – sono certamente scenari da approfondire soprattutto ora che le aziende non operano più in un perimetro delimitato. I responsabili dei sistemi informativi devono riuscire a pensare in un modo diverso e provvedere a un’adeguata protezione nei confronti di attacchi che possono causare gravi impatti all’operatività e all’immagine. Certo è che anche i vendor devono tenere conto di questi aspetti e sviluppare soluzioni ad hoc flessibili e versatili che garantiscano la governance, l’incident alert, la business continuity e l’interoperabilità».
Un’impostazione che Stonesoft fa sua sia per quanto riguarda la situazione presen- te sia per quello che è, ormai, un futuro lampante e visibile che si concretizza in una roadmap specifica e in una profonda declinazione tecnologica, sullo sfondo del cloud computing. «Subire un danno e non accorgersene è un rischio sempre più concreto per le imprese – ha sottolineato il country manager – perché ormai gli attacchi sono in grado di non lasciare alcuna traccia. Nel 2010, abbiamo dato un nome a questo timore, AET, che sta per Tecniche di Evasione Avanzata, in grado di eludere i prodotti di sicurezza po- sti a protezione dei network, combinando e modificando vari metodi di offuscamento di attacchi o malware». Una tecnica di mimetizzazione data da un infinito numero di combinazioni possibili, che Stonsoft valuta in 2 alla 180 e che rende inefficaci la maggior parte dei classici dispositivi di protezione. «L’AET è il nostro fiore all’occhiello – ha ricordato Turani – e siamo molto orgogliosi anche di alcuni riconoscimenti importanti che stiamo ricevendo da analisti e istituzioni, da Gartner agli Nss Lab, al Cert, l’organismo internazionale della security. Il fatto di poter vantare soluzioni AET Ready ci pone in una posizione preferenziale nei confronti delle imprese che intendono prevenire questi sofisticati attacchi».