[section_title title=Introduzione]
Navigare in acque sicure battendo bandiera Comunitaria. Perché è proprio la matrice europea a caratterizzare il profilo e la forte attenzione al cliente di Stonesoft, società che da più di vent’anni ha fatto sua una precisa missione: proteggere le aziende sempre e comunque, focalizzandosi sulla network security per difendere i flussi informativi aziendali e la business continuity.
Tra le imprese che fanno della sicurezza il proprio business, Stonesoft brilla, infatti, di una luce particolare. Nata nel 1990 in Finlandia, la società è ancora saldamente nelle mani del fondatore (in collaborazione con un gruppo di investimento), pur essendo dal 1998 quotata alla Stock Exchange di Helsinki e, contemporaneamente, al Nasdaq. La sua connotazione tipicamente europea, poi, fa sì che l’azienda possa garantire una visione molto aperta e flessibile, votata alla customizzazione o, meglio ancora, come sottolineato dal Country Manager italiano, Emilio Turani, “alla sartorialità”.
«Il fatto di essere nati e cresciuti principalmente nel Vecchio Continente – afferma il numero uno di Stonesoft nel nostro Paese – ci permette di portare avanti una filosofia sicuramente vincente per il nostro mercato, che ci accompagna nel bene e nel male». Le aziende statunitensi, infatti, possono contare su grandi risultati in patria e su un’economia di scala a volumi, che consente di raggiungere fatturati elevati. Stonesoft, pur essendo presente in tutto il mondo, con filiali negli Usa, in Messico e in America Latina realizza, invece, circa il 70% del proprio business in un’ Emea fatta di tante nazioni, ognuna diversa dall’altra, per esigenze e tratti dominanti. «Poter vantare un Dna come il nostro – ha ribadito il manager – si traduce in vantaggio competitivo per i clienti a cui possiamo fornire risposte dettagliate e, soprattutto, plasmate sulle singole realtà a seconda dei vari Paesi. Sono proprio le nostre origini europee che ci consentono di essere eterogenei e versatili per andare a soddisfare un territorio che, a livello geopolitico, è considerevolmente sfaccettato, con country capaci di esprimere esigenze differenti, mutevoli anche nel corso di brevi intervalli di tempo e che richiedono grande attitudine al cambiamento».
Il credo di Stonesoft, dunque, si concentra sulla vicinanza ai clienti (in totale oltre 6.500 aziende di medie e grandi dimensioni, in vari settori e mercati geografici), sulla capacità di comprenderne i bisogni e di tradurli in soluzioni facilmente gestibili e in grado di recepire ogni direttiva nazionale e sovranazionale, con un occhio di riguardo alla governance, anche perché sono proprio le grandi imprese europee i principali estimatori, nonché il target di riferimento, del portafoglio di offerta di Stonesoft. «Le nostre attenzioni sono rivolte in modo particolare ai clienti di fascia enterprise – ha raccontato Turani -, per i quali oltre alla sicurezza è indispensabile garantire anche la continuità di servizio, dovendo rispondere a necessità mission critical e, sempre più, di business in evoluzione, che richiedono una sicurezza di rete avanzata e connettività always-on, per ottenere un elevato ritorno dell’investimento e il più basso Total Cost of Ownership».
In Italia, soluzioni a marchio Stonesoft si trovano soprattutto in aziende medio-grandi, attive in ambito finance (circa il 20% del fatturato aziendale), Pubblica amministrazione (25%) o Sanità, ma anche nel settore della difesa, per non parlare del manifatturiero (attorno al 30%) e del comparto delle Telco, in cui i carrier per Stonesoft hanno la doppia valenza di cliente finale e di system integrator. «Il cliente medio italiano – ha puntualizzato Turani -, negli Stati Uniti rientra sicuramente tra i mini e il nostro top probabilmente tra gli small. Un peso rilevante sull’andamento del mercato è dato dalla situazione politica contingente che può rallentare tendenze e progetti, ma il nostro è un mercato assolutamente importante, che richiede integrazione e servizi a 360 gradi. Soprattutto in ambito manifatturiero, la personalizzazione è una caratteristica richiesta anche da una fascia media di imprese che detesta la farraginosità».