DATA4 ha realizzato con 451 Research un White Paper per discutere di colocation, dell’utilizzo di Analytics e Intelligenza Artificiale nella definizione di infrastrutture sempre più automatizzate e auto-regolanti e del ruolo dei software di gestione delle infrastrutture datacenter (DCIM).
All’interno del documento intitolato “Smart Datacenters for Next-Generation Colocation” vengono forniti elementi di conoscenza utili per orientare gli operatori IT (CIO, Datacenter Manager, Facility ed Energy Manager) che intendono sfruttare le potenzialità delle soluzioni avanzate di DCIM per cogliere l’obiettivo di una gestione flessibile, semplice ed efficace di infrastrutture e IT e per indirizzare gli obiettivi fondamentali di business: riduzione dei rischi, ottimizzazione delle capacità di pianificazione, incremento della flessibilità operativa e adeguamento alle compliance legate alla sostenibilità.
Verso una “next generation colocation”
La sempre maggiore affermazione dell’outsourcing IT come strategia aziendale è alla base della crescente domanda di cloud pubblico e di colocation. Quest’ultima, in particolare, si sta evidenziando come elemento fondamentale nelle strategie IT di un gran numero di organizzazioni in ragione di vantaggi oggi essenziali per il business come la costante disponibilità dei dati e le alte capacità di interconnessione, un minor rischio operativo e minori investimenti rispetto alla disponibilità di datacenter proprietari.
I tassi di crescita e le stime per il prossimo futuro indicano crescite nell’adozione di servizi di colocation che si attestano, anno su anno, a oltre l’8%.
La domanda di colocation ha evidentemente impattato sullo scenario d’offerta che, oltre a concentrarsi su location e qualità delle infrastrutture fornite (sempre elementi centrali nell’indirizzare la domanda), si stanno sempre più focalizzando sul livello qualitativo dei servizi proposti (cloud, hosting, managed services e applicazioni).
Hybrid IT: gestire complessità crescenti
Accanto a una marcata tendenza ad affidarsi alla colocation, lo scenario rilevato dal White Paper indica una crescita costante della complessità che CIO e Datacenter Manager si trovano a gestire in ragione di una scelta fortemente orientata ad adottare ambienti “hybrid” dove convivono colocation, cloud (pubblico e privato), managed hosting service, soluzioni SaaS e on-premises.
Da qui l’esigenza di disporre di soluzioni capaci di fornire informazioni di qualità e in tempo reale sul funzionamento degli asset IT.
In questa direzione, rileva lo studio di DATA4/541 Research, i datacenter che meglio performeranno saranno quelli in cui i manager avranno a disposizione informazioni accurate e significative, dal livello fisico fino a quello logico e virtuale, delle insfrastrutture e delle risorse IT.
Se l’AI entra nel datacenter
La crescita di complessità dei datacenter è peraltro andata di pari passo l’evoluzione della maturità delle soluzioni DCIM che oggi si possono classificare secondo 5 livelli che, partendo da quelli più “basic” in termini di capacità e ampiezza di monitoraggio e warning, arrivano fino alle soluzioni basate su algoritmi di Intelligenza Artificiale in grado di automatizzare e auto-regolamentare il comportamento del datacenter.
L’indagine riportata nel White Paper rileva come alcuni fornitori di servizi di colocation stiano iniziando anche a offrire soluzioni DCIM tramite portali online sicuri. Questa opzione si rivela particolarmente utile per le organizzazioni che utilizzano la colocation poiché fornisce una vista in tempo reale, 24x24x7, del proprio ambiente IT da remoto, consentendo una piena trasparenza e controllo su una serie di situazioni chiave.
Appare allora evidente come un numero crescente di fornitori di colocation stia già approcciando un’offerta ai clienti che prevede il servizio di fornitura di informazioni generate da software DCIM. Tuttavia, a oggi, prevalgono soluzioni imperniate su un monitoraggio di base e sull’evidenziazione di dati ambientali.
Il passaggio verso datacenter auto-regolati dall'IA è già sostanzialmente iniziato. In questi ambienti saranno disponibili servizi di gestione (DmaaS) in grado di raccogliere in modo anonimo un’immensa mole di dati (big data), disponibili in data lake, ed eseguire analisi in grado di orientare comportamenti di apprendimento automatico, rilevamento anomalie e auto-regolazione.
Se ragioniamo nel lungo termine, è plausibile che nei prossimi 5-10 anni, la maggior parte delle attività di gestione dell’IT e delle infrastruttura dei datacenter sarà automatizzata e autoregolata, basata sull'utilizzo di software basati sull'apprendimento automatico.
I datacenter, in ultima analisi, si gestiranno da soli, spostando carichi e traffico in base alla disponibilità, ai costi o alle aree geografiche ottimali, ottimizzando automaticamente strutture e apparecchiature IT in funzione delle prestazioni. Alla base di questo scenario, vi sarà una completa integrazione tra DCIM, sistemi IA, soluzioni per la gestione intelligente dell'energia e applicativi per il controllo automatizzati.
Verso soluzioni DCIM 2.0
Tra gli operatori protagonisti in questo segmento di mercato, DATA4 è tra quelli che ha sviluppato un’offerta DCIM più avanzata in termini di integrazione, qualità di informazioni generate e capacità di monitoraggio, sia a livello di infrastrutture datacenter che di risorse IT. Con D4 Smart Datacenter, infatti, l’azienda ha recentemente presentato una soluzione integrata, basata su soluzioni DCIM 2.0, che consente una visibilità in tempo reale delle risorse in colocation, permettendone una gestione proattiva.
Fruibile sia che si utilizzi un singolo rack o una room dedicata, D4 Smart Datacenter mette a disposizione delle organizzazioni un portale web di semplice utilizzo dove sono concentrate e rappresentate tutte le informazioni strategiche necessarie per conseguire i benefici in precedenza evidenziati dal White Paper: riduzione dei rischi, incremento delle prestazioni, ottimizzazione nella gestione delle infrastutture, conformità ai criteri di Corporate Social Responsability (CSR).