Consapevole di come l’edge computing stia ponendo nuove sfide alle imprese, Schneider Electric ha realizzato in collaborazione con IDC un roadshow, intitolato Local Edge: strategie e regole per la nuova era di gestione delle risorse IT.
Strutturato in due appuntamenti, che si terranno il 24 maggio a Castel San Pietro Terme (Bologna) e il 31 maggio a Torino, l’evento vedrà gli analisti di IDC insieme a ospiti ed esperti di Schneider Electric illustrare come applicare il modello edge e “smarter data center” ai nuovi processi digitali, valutando le ricadute sugli aspetti architetturali e infrastrutturali.
In entrambe le occasioni saranno anche presentate best practice e introdotti i nuovi KPI per i processi di analisi, visibilità e controllo.
Come sottolineato da IDC, infatti, entro il 2021 i settori più rivolti ai consumatori investiranno maggiormente in innovazione e upgrade delle infrastrutture edge rispetto a quelle core per rispondere alle nuove sfide lanciate dall’economia digitale.
Com’è facile immaginare, molta della spesa si focalizzerà su tecnologie intelligenti in grado di portare più automazione possibile nei collegamenti tra data center core ed edge, non fosse altro che per sopperire alla mancanza di presidio umano nei siti edge. Quindi, piattaforme in grado di monitorare in tempo reale lo stato dell’infrastruttura – dalle componenti di alimentazione e raffreddamento fino ai sistemi IT e di comunicazione – e soluzioni capaci di analizzare e prevenire richieste e picchi di elaborazione così da migliorare l’efficienza operativa e di business.
Ovviamente, supportare iniziative di digital transformation implica anche rendere i propri data center in grado di erogare servizi IT con la massima rapidità e agilità, nonché garantire quel livello di resilienza tale da evitare disservizi. Proprio per questo motivo, IDC prevede che il 55% delle grandi aziende sarà costretto nei prossimi tre anni a modernizzare i propri asset data center.