Con il piano Industria 4.0 l’Italia si è dotata, per la prima volta, di una politica industriale basata sull’innovazione. In questo contesto, la qualità dei sistemi di controllo non può che entrare con forza fra gli elementi costitutivi della trasformazione digitale, processo in cui le aziende sono chiamate a confrontarsi con un quadro dei rischi in continua evoluzione.
Di questo, ma soprattutto della centralità degli Internal Auditor, si è parlato in occasione Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Internal Auditors, svoltosi a Milano, con un preciso focus sui sistemi di controllo al tempo della digital transformation.
Al Convegno, cui hanno preso parte, oltre a circa 400 tra professionisti e Chief Audit Executive di primarie aziende, rappresentanti delle istituzioni e accademici, sono intervenuti anche Elio Catania, Presidente di Confindustria Digitale, Enrico Sassoon, Direttore Responsabile di Harvard Business Review Italia e Bruno Lamborghini, Vicepresidente dell’AICA – Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico.
L’innovazione tecnologica accelera imponendo nuovi modelli di business: cambia il profilo delle organizzazioni, i processi e le competenze richieste alle diverse figure aziendali. Specializzazione It, competenze statistiche, conoscenza dei sistemi di business continuity e gestione della crisi sono diventate fondamentali per l’Internal Auditor, il professionista che è chiamato a fornire una valutazione dei processi di governance, gestione del rischio e controllo.
Proprio Catania ha sottolineato la centralità del ruolo e delle competenze di figure professionali come gli Internal Auditor considerati fattori decisivi “per far sì che le nostre imprese non subiscano la digital disruption, ma ne siano protagoniste acquisendo efficienza e competitività”.
Nessun timore, dunque, per chi teme di veder sostituito dalla digitalizzazione il proprio lavoro. Come sottolineato da Bruno Lamborghini, infatti, “è evidente che le tecnologie digitali, e l’intelligenza aumentata, miglioreranno enormemente il lavoro e le attività svolte da queste figure professionali. Le loro competenze, tuttavia, vanno costantemente aggiornate attraverso un processo di formazione permanente”.
Servono competenze specifiche
Consapevolezza delle trasformazioni in atto e sviluppo di competenze specifiche sono state al centro anche dell’intervento di Enrico Sassoon, che ha spiegato: “La rivoluzione digitale è più veloce e intensa di quanto normalmente viene percepito. Occorre che le imprese, e ogni lavoratore, siano consapevoli di tali cambiamenti straordinari e si preparino ad affrontarli attraverso lo sviluppo di nuove competenze, all’interno di uno scenario globale sempre più complesso”.