Netalia, il cloud provider italiano con sede a Genova, ha siglato un accordo con DIBRIS, Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi dell’Università degli Studi di Genova. Insieme realizzeranno un “laboratorio di ricerca congiunto per lo studio e lo sviluppo di tecnologie informatiche in ambito cloud”. La collaborazione riguarderà sia l’area della formazione sia quella della ricerca.
Formazione
Nel campo della formazione Netalia metterà a disposizione il suo know-how per lo svolgimento di tesi di laurea, per organizzare interventi formativi per gli studenti, per studi, ricerche e attività didattiche a supporto a supporto del corso di Laurea Magistrale in lingua inglese in Computer Science centrato sul tema di Data Science and Engineering. È prevista inoltre l’organizzazione di incontri e seminari per l’approfondimento di temi specifici, lo svolgimento di stage presso la sede Netalia e la collaborazione nella preparazione di materiale didattico e nella definizione dei programmi dei corsi.
Ricerca scientifica
Nell’ambito della ricerca scientifica, Netalia e DIBRIS potranno partecipare a programmi di ricerca nazionali e internazionali, svolgere attività di ricerca congiunta relativamente a tecnologie e metodologie innovative nel settore del cloud e portare avanti attività di ricerca finalizzate all’evoluzione dei servizi Netalia. Il cloud provider genovese, attivo su scala nazionale, metterà a disposizione la sua infrastruttura per la realizzazione di progetti di ricerca complessi legati alla data science da parte del DIBRIS.
“Definire un modello di collaborazione con DIBRIS è per Netalia l’inizio di un importante percorso – commenta Michele Zunino, amministratore delegato di Netalia -. Intendiamo infatti estendere ad altri Dipartimenti dell’ateneo genovese e di altre università nazionali così come ad altri enti di ricerca la possibilità di comprender e diffondere le metodologie cloud. Netalia crede nel valore di una rete territoriale in cui il mondo imprenditoriale, di concerto con l’università, possa attivare dinamiche virtuose di crescita, economica e tecnologica”.