Di fronte a persone sempre più disposte a condividere informazioni personali e scelte di consumo, attraverso acquisti online, azioni sui canali social, utilizzo di carte fedeltà e così via, non cresce solo la consapevolezza dei benefici che i clienti possono trarre dal rendere disponibili dati che la digitalizzazione dei servizi ha moltiplicato.
Lo ha ribadito in una recente tavola rotonda organizzata da I-Com, Istituto per la competitività, Andrea Marini, Head of Legal & Corporate Affairs di Experian, società specializzata nei servizi informativi per la prevenzione dei rischi di credito e di frode.
Come sottolineato da Marini: «A crescere è anche la sensibilità delle aziende al tema della sicurezza e della prevenzione delle frodi. Un fenomeno composito che deve la sua complessità al coinvolgimento di canali diversi e che per questo richiede che le aziende siano pronte per attuare differenti strategie».
Il ruolo della tecnologia tra usability e controllo
In questo scenario la tecnologia diventa un fattore decisivo, perché deve rispondere all’esigenza di immediatezza richiesta dai clienti nell’uso dei servizi sia online, sia tramite app ma consentire anche sistemi di prevenzione frode affidabili, inclusi quelli del device recognition, nel rispetto di un delicato equilibrio fra usability e controllo.
Sempre secondo Marini, che si è espresso sulla base dei risultati di alcuni recenti studi commissionati da Experian, nei prossimi dodici mesi queste attività saranno in misura crescente al centro degli investimenti dei C-Level delle aziende.
Da qui la certezza di trovarsi di fronte a un importante cambiamento culturale, giudicato “fondamentale” per un adeguato livello di competitività.
Contrastare senza pregiudicare la qualità del servizio
Secondo il manager: «È sul terreno dell’esperienza digitale che si gioca la sfida più importante, ora che i modelli di business tradizionali sembrano destinati a scomparire. La tendenza verso una maggiore attenzione alla sicurezza e alla prevenzione mostra segnali di miglioramento, un vero e proprio cambio di rotta se si considera che nel 2016 una indagine realizzata da Forrester Consulting per Experian individuava in Italia solo l’8% delle imprese correttamente operanti nella gestione delle frodi. Tramite la sinergia tra Big data e advanced analytics, che consente di velocizzare l’acquisizione e l’analisi dei dati da fonti di informazione diverse, Experian ha introdotto tecnologie e metodologie di nuova generazione che permettono alle aziende di offrire servizi sicuri, più efficaci ed efficienti nel contrastare azioni di hackeraggio senza pregiudicare la qualità del servizio ai clienti. A queste si aggiunge l’attenzione al contesto digitale in evoluzione nel settore finanziario e dei pagamenti, nei quali Psd2 e fintech sono già una realtà. Infine, è importante segnalare modelli di successo di data sharing da poco resi disponibili in Italia, che si basano sulla collaborazione tra Pubblico e privato per il contrasto di fenomeni di frode, in particolare del furto d’identità, cui Experian aderisce come il Sistema pubblico di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo, Scipafi».