Il CISPE, l’associazione che rappresenta le aziende europee che forniscono infrastruttura di cloud computing e gestiscono datacenter in più di 15 Paesi dell’Unione, si è congratulata con la Commissione europea per aver adottato un approccio innovativo all’autoregolamentazione per la libera circolazione dei dati non personali nell’Unione europea.
Il Cloud Infrastructure Service Providers of Europe ha, infatti, descritto la proposta di 20 pagine adottata dalla Commissione lo scorso 13 settembre come “un importante progresso per il settore del cloud in Europa”, sottolineando l’importanza di aver finalmente riconosciuto, “il bisogno di avere, a livello di Ue, un registro pubblico di tutte le limitazioni alla circolazione dei dati personali nell’Unione”.
Senza sicurezza non si promuove la libera circolazione dei dati
Tuttavia, è l’ulteriore puntualizzazione, resta necessario prestare ulteriore attenzione ad aspetti importanti come la sicurezza dei dati, l’autoregolamentazione, la portabilità dei dati e le tutele per le Pmi.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Alban Schmutz, Presidente del CISPE: «La normativa proposta dà una spinta importante ai piani comunitari per creare un singolo mercato digitale pienamente integrato. Eliminando le limitazioni alla circolazione internazionale dei dati, si favorisce la crescita aziendale e si creano posti di lavoro e, finalmente anche le aziende nei Paesi membri dell’Ue potranno beneficiare di un mercato interno che abbia la stessa scala di quello statunitense o cinese. Tuttavia, alcune domande rimangono ancora senza risposta. Innanzitutto, è essenziale definire in modo puntuale le eccezioni al principio di libera circolazione in termini di “sicurezza pubblica” e di armonizzare la classificazione dei dati in tutta l’Union. La sicurezza rimane un corollario essenziale per promuovere la libera circolazione dei dati. Il CISPE auspica anche un approccio armonizzato che incentivi la fiducia nei confronti dei servizi cloud tramite una protezione adeguata delle aziende e dei loro dati, un approccio in linea con l’iniziativa europea per il cloud sicuro, attivamente sostenuta da Paesi come Francia e Germania».
Il CISPE ha, inoltre, invitato le istituzioni europee a fare in modo che l’approccio sia di facile applicazione anche per le piccole e medie imprese considerando il costo dell’adeguamento ai nuovi requisiti per quanto riguarda, ad esempio, la portabilità dei dati.