A cura di Javier Diez-Aguirre, Vice President, Corporate Marketing, Ricoh Europe
Basta dare un’occhiata negli uffici per rendersi conto dell’impatto che la tecnologia ha sul nostro modo di lavorare. Lavagne interattive, sistemi per la Unified Communication basati sul cloud e dispositivi mobile sono alcuni degli esempi della rivoluzione in atto negli ambienti di lavoro.
Ed è solo l’inizio. Dall’Hype Cycle di Gartner relativo al 2017 emergono alcuni importanti trend. Realtà virtuale, machine learning, deep learning e realtà aumentata sono gli ambiti indicati come mainstream per i prossimi 2-5 anni. Queste tecnologie miglioreranno la produttività, aiutando i dipendenti a lavorare in modo più veloce e smart.
E non sono solo gli analisti ad identificare questi trend: da una ricerca commissionata da Ricoh a Censuswide emerge come secondo i dipendenti europei l’intelligenza artificiale e la robotica cambieranno il modo di lavorare. 4 intervistati su 10 si aspettano che nel prossimo futuro svolgeranno, grazie alle nuove tecnologie, un lavoro che oggi non esiste e sono ottimisti a riguardo. I dipendenti sono infatti convinti che le nuove tecnologie porteranno vantaggi significativi, tra cui:
- accesso ai dati più immediato (44% del campione)
- possibilità di lavorare da casa più frequentemente (42%)
- riduzione delle attività ripetitive (41%)
- automazione dei processi amministrativi (36%)
Si prospettano quindi ambienti di lavoro molto più moderni in cui, ad esempio, l’analisi dei dati aiuta a prendere decisioni migliori e aumenta l’efficienza. Inoltre, riducendo il numero delle attività ripetitive i dipendenti hanno più tempo per attività a maggior valore.
Le promesse sono quindi notevoli, ma come possono i business leader individuare le tecnologie più adatte al Digital Workplace? Vi sono, secondo Ricoh, tre step da percorrere, tutti connessi ad un fattore chiave nei progetti di trasformazione digitale: i dipendenti.
- Focus sulle aspettative: il 59% dei dipendenti è convinto che l’innovazione tecnologica possa avere un impatto positivo sulla loro giornata lavorativa e la quasi totalità del campione (98%) è entusiasta o fiduciosa all’idea che nella propria azienda vengano introdotte nuove tecnologie. I lavoratori chiedono di poter sfruttare i nuovi paradigmi tecnologici abilitati da dispositivi mobili, connettività, app e cloud, per poter lavorare meglio e collaborare con altri.
- Orientarsi tra le tecnologie: l’identificazione e la scelta delle tecnologie potrebbe sembrare qualcosa di ovvio, ma in realtà non lo è: i dipendenti coinvolti nella ricerca Ricoh pensano che le aziende compiano a volte scelte tecnologie sbagliate. Il 47% del campione d’indagine è convinto che le tecnologie a disposizione non consentano un effettivo aumento della produttività. È quindi opportuno che, prima di implementare una nuova tecnologia, i dipendenti vengano consultati in modo che l’innovazione risponda alle loro esigenze.
- Last but not least… la formazione: solo il 27% dei dipendenti pensa che la propria azienda offra formazione adeguata sulle nuove tecnologie. Il 34% afferma di non sentirsi in grado di utilizzare correttamente anche le soluzioni hardware e software più semplici – come ad esempio Microsoft Office, le stampanti multifunzione e i pc – per non parlare poi delle nuove tecnologie quali i sistemi per l’automazione di processi complessi. Il 56% dei dipendenti vorrebbe che la propria azienda garantisca maggiore formazione e aggiornamento in particolare sulle tecnologie digitali. I due step precedenti dovrebbero quindi includere l’analisi degli skill dei dipendenti in modo da colmare eventuali gap.
Concludendo, la Digital Transformation non inizia con la scelta delle tecnologie e non termina con la loro implementazione. Prima e dopo queste due fasi le aziende devono considerare coloro che, in ogni momento, determinano il successo del progetto: le persone.