Nel 2019, le previsioni sulle scelte dei clienti guideranno la crescita del Retail, che dovrà impegnarsi in maniera assoluta per la trasformazione digitale delle proprie realtà.
È quanto sostiene Software AG, che ha appena rilasciato le sue previsioni per il settore Retail nel 2019 pubblicando 5 previsioni per l’anno appena iniziato. Consapevole di come, nei prossimi dodici mesi, la risposta alle aspettative dei consumatori determinerà i livelli di successo, la società elenca una a una le tendenze che ha in mente.
Vediamole insieme.
- Retail Therapy: “Come ti fa sentire?”
Un numero maggiore di aziende del settore sfrutterà la differenziazione emotiva, mirando ai sentimenti dei potenziali clienti, creando una connessione emotiva con il marchio. Parte di questo trend sarà legato alla personalizzazione. Inoltre, gli operatori del settore aggiungeranno iper-personalizzazione (contesto, tempo reale) sia del prodotto che dell’esperienza. L’intelligenza artificiale può essere d’aiuto in tal senso, ma se basata su dati di qualità, quindi un grande limite sarà dato dalla disponibilità e dalla raccolta dei dati.
- Nota per le tartarughe: questa volta vince la lepre
La vendita al dettaglio corre sempre più veloce: i clienti richiedono le cose più velocemente e l’asticella continua ad alzarsi. Questo impatta le internal operation, ossia l’essere in grado di rispondere in tempo utile. Oltre a investire nell’automazione dei processi con l’RPA (Robotic Process Automation), come passo verso l’automazione completa dei processi aziendali, i retailer considereranno la real-time analytics per rispondere a ciò che accade con i clienti nelle loro catene di approvvigionamento e nei loro negozi. Impareranno come rendere operative le tecnologie di AI e di machine learning al fine di fornire valore reale.
- L’IoT è un’autostrada verso il pericolo?
L’Internet of Things potrebbe essere la strada verso un futuro di successo per le aziende Retail, ma molti la considerano piena di rischi. Le preoccupazioni in merito a sicurezza, complessità e connessione all’ecosistema IT esistente ne limiteranno l’adozione per un certo periodo. I retailer intelligenti guarderanno a ciò che viene fatto in altri settori e cercheranno di utilizzare l’infrastruttura con alti livelli di sicurezza, scegliendo fornitori con comprovata esperienza.
- Nessun uomo è un’isola e basta a se stesso
Gli ecosistemi diventeranno più complessi. Un modo per aumentare il fatturato e di riuscire a differenziare è sfruttare le partnership. Esempi includono il rapporto di Amazon con Morrisons nel Regno Unito, dove i negozi sono centri di distribuzione locali. Kroger e Sobeys hanno esternalizzato le vendite di generi alimentari online a Ocado, mentre Ahold ha collaborato con il fornitore di kit per cucinare Blue Apron. Questi tipi di ecosistemi cresceranno e diventeranno più complessi, il che significa che la gestione delle API diventerà molto più critica.
- Separazione cosciente
I vincitori comprenderanno che per innovare hanno bisogno di separare i sistemi di back-office dai punti di contatto con il cliente. Noto anche come commercio headless, questo offre la flessibilità necessaria per ottimizzare e migliorare continuamente il percorso del cliente al front end, senza dover cambiare costantemente il back-office. Questo approccio è stato evidenziato nella Retail Software Adoption Survey di Software AG del 2018, in cui i leader digitali utilizzano “piattaforme di integrazione di terze parti per isolare le piattaforme digitali dai cambiamenti, aumentare l’estensibilità e ottenere velocità di implementazione”.