Lode ai ricercatori di ESET che hanno reso noto di aver identificato un campione di PDF malevolo presumibilmente intercettato durante le sue prime fasi di sviluppo perché privo di una payload completamente definita.
Due, in questo caso, le vulnerabilità sconosciute in precedenza e intercettate. Una è legata all’esecuzione di codice in modalità remota in Adobe Reader e l’altra consente l’escalation dei privilegi in Microsoft Windows.
La prima permette di avviare all’apertura del documento un JavaScript che modifica all’interno del PDF il codice di un “pulsante”, che contiene un’immagine JPEG2000 appositamente creata per attivare una vulnerabilità double-free in Adobe Reader. Il JavaScript, a questo punto, attiva una shellcode che apre un file PE incorporato nel documento stesso e gli affida il processo di esecuzione.
La vulnerabilità di Windows coinvolge invece un componente chiamato Win32k e consente al malware di ottenere privilegi per l’esecuzione in modalità kernel; a questo punto l’exploit sostituisce il token del processo corrente con il token di sistema.
L’uso delle due vulnerabilità individuate, combinate insieme, è estremamente potente in quanto consente a un utente malintenzionato di eseguire un codice in maniera arbitraria con i massimi privilegi possibili sull’obiettivo vulnerabile e con la minima interazione dell’utente. I gruppi APT usano regolarmente tali combinazioni per eseguire i loro attacchi, come nella campagna Sednit dello scorso anno.
Una volta scoperto il campione PDF, ESET ha contattato e collaborato durante la correzione di questi bug con il Microsoft Security Response Center, il team di ricerca ATP di Windows Defender e il team di risposta agli incidenti di Adobe Product Security.