Nel suo “The State of Cyber Resilience 2018” Accenture è tornata a sottolineare come, in materia di sicurezza informatica, gli attacchi causati da personale interno alle organizzazioni sono più frequenti (33%) rispetto agli attacchi esterni (28%) che sono, però, in crescita.
Condotto su 4.600 responsabili sicurezza di aziende con un fatturato superiore a un miliardo di dollari in 19 settori e 15 paesi tra Nord e Sud America, Europa e Asia, lo studio sarà ufficialmente approfondito il prossimo 11 ottobre nell’ambito della World Energy Week.
In programma a Milano proprio in questi giorni, la World Energy Week è un evento internazionale organizzato dal Consiglio Mondiale dell’Energia, che riunisce i leader globali del settore per promuovere un confronto a livello internazionale con l’obiettivo di rendere l’industria energetica più sostenibile e inclusiva.
Non a caso, la ricerca di Accenture sarà oggetto di una sessione specifica dell’Italian Energy Day dedicata ai temi dell’innovazione digitale nel settore, con Accenture, Eni, Cesi.
Cresce l’impatto delle violazioni dall’esterno
A distanza di un anno dall’episodio di Wanna Cry, gli attacchi sono più che raddoppiati (+ 119%, 106 nel 2017, 232 nel 2018) e in risposta le aziende si sono dotate di sistemi di controllo preventivo (87% rispetto al 70% nel 2017).
Secondo il World Energy Council, entro la fine del 2018 l’industria del petrolio e del gas potrebbe spendere 1,87 miliardi di dollari in sicurezza informatica.
Verso tecnologie considerate innovative nella protezione IT
Del resto, la spesa sulla sicurezza informatica è cresciuta in maniera significativa rispetto al 2017: nel 10% dei casi il budget è quasi triplicato (dal 22 al 74%) ma per quanto ci sia consapevolezza di un continuo aumento delle violazioni (una media di due/tre al mese), solo il 31% degli intervistati si aspetta che gli investimenti in cyber security crescano in maniera significativa (il doppio o il triplo). Quattro intervistati su cinque sono d’accordo nell’affermare che tecnologie rivoluzionarie come intelligenza artificiale, machine learning e blockchain siano essenziali per proteggere le aziende, infatti il 62% spenderebbe budget aggiuntivi per colmare i gap nell’attuale cyber security e il 59% investirebbe in innovazione.
Inoltre la maggior parte dei team sta diventando più veloce nell’arrestare le violazioni: a oggi quasi due terzi dei tentativi vengono bloccati più rapidamente dello scorso anno. Nel 2018 il 55% delle violazioni sono state rilevate entro una settimana (rispetto al 10% dello scorso anno) e l’89% intercettate entro un mese (rispetto al 32% del 2017). Questa tendenza virtuosa non è comunque sufficiente per considerarsi al sicuro, per Il 71% degli intervistati gli attacchi informatici rimangono ancora imprevedibili e i loro danni difficilmente ipotizzabili, dato in crescita rispetto allo scorso anno (66%).