L’Italia scende nella classifica dei Paesi più attaccati al mondo passando dal 26esimo posto al 60esimo. Se si considerano le minacce, RoughTed, un tipo di malvertising presente su larga scala che viene utilizzato per diffondere siti web dannosi e payload come truffe, adware, exploit kit e ransomware, resta saldo al primo posto nella classifica dei malware più diffusi nel nostro Paese. Al secondo posto balza Globeimposter, un ransomware travestito da variante del ransomware Globe, mentre al terzo posto scende Conficker, un warm che punta ai sistemi operativi Windows.
A livello globale, Check Point ha rilevato che i trojan bancari sono stati ampiamente utilizzati dai cyber-criminali nel corso di agosto, con ben tre varianti apparse nel Global Threat Impact Index: Zeus, Ramnit e Trickbot. Questi trojan identificano quando la vittima sta visitando un sito bancario e utilizzano tecniche di keylogging o webinject per raccogliere le credenziali di base di login o informazioni più sensibili come i PIN. In alternativa, questi trojan possono anche indirizzare le vittime verso falsi siti bancari progettati per imitare quelli legittimi e rubare le credenziali in quel modo.
Il Global Threat Impact Index di agosto ha rivelato inoltre che Globeimposter è stato il secondo malware più diffuso a livello globale durante il mese. Nonostante sia stato scoperto nel maggio 2017, il malware non ha cominciato la sua rapida proliferazione fino ad agosto, quando è stato diffuso da campagne di spam, malvertising ed exploit kit. Dopo la crittografia, Globeimposter aggiunge l’estensione .crypt a ciascun file crittografato e richiede un pagamento alle vittime in cambio della decrittazione dei dati preziosi.
“Il guadagno economico è il motivo principale per la stragrande maggioranza della criminalità informatica, e purtroppo i criminali hanno una vasta gamma di strumenti a loro disposizione per raggiungere questo obiettivo – ha dichiarato Maya Horowitz, Threat Intelligence, Group Manager di Check Point -. Vedere sia una variante di ransomware altamente efficace che una gamma di trojan bancari nella classifica delle famiglie di malware più diffuse sottolinea quanto tenaci e sofisticati gli hacker possono essere nei loro tentativi di estorcere denaro. Le organizzazioni devono essere vigili e proattive al fine di proteggere le proprie reti”.
I tre malware più terribili ad agosto 2017 sono stati:
*La freccia si riferisce al cambio di posizione rispetto alla classifica del mese precedente.
1. ↔ RoughTed – un tipo di malvertising presente su larga scala che viene utilizzato per diffondere siti web dannosi e payload come truffe, adware, exploit kit e ransomware. Può essere usato per attaccare ogni tipo di piattaforma e sistema operativo, riesce a superare i controlli della pubblicità e le impronte digitali così da assicurarsi di sferrare l’attacco più potente.
2. ↑ Globeimposter – un ransomware travestito da variante del ransomware Globe. È stato scoperto nel maggio 2017 ed è diffuso da campagne di spam, malvertising ed exploit kit. Dopo la crittografia, Globeimposter aggiunge l’estensione .crypt a ciascun file crittografato.
3. ↓ HackerDefender – un rootkit user-mode per Windows, che può essere utilizzata per nascondere file, procedure e chiavi di registro, inoltre esegue backdoor e reindirizza le porte attraverso le porte TCP aperte con servizi in essere. Questo significa che è impossibile trovare la backdoor nascosta usando mezzi tradizionali.
Hummingbad, che è stato nella classifica ogni mese della prima metà del 2017, non è ricomparso. La classifica dei tre più comuni malware utilizzati per colpire gli asset mobile delle organizzazioni è cambiata ad agosto vedendo Triada balzare al primo posto (dal terzo nel mese di luglio), seguito da Hiddad e Gooligan.
I tre malware per dispositivi mobili più terribili ad agosto 2017:
1. Triada – malware modulare per Android che sferra l’attacco tramite una backdoor che concede privilegi amministrativi a malware scaricati, dato che aiuta ad integrarsi nei processi di sistema. Triada è anche stato identificato come URL di tipo spoofing – cioè che impiega in varie maniere la falsificazione dell’identità.
2. Hiddad – malware Android che riconfeziona app legali e poi le consegna ad un negozio. La sua funzione principale è mostrare adv, ma è anche in grado di trovare un accesso a informazioni di sicurezza fondamentali presenti nel sistema operativo, consentendo agli hacker di ottenere dati sensibili degli utenti.
3. Gooligan – malware Android in grado di fare il rooting dei dispositivi e di rubare gli indirizzi email e le credenziali di autenticazione conservate nel dispositivo.
Il Threat Index di agosto mostra quanto sia diversificato e dinamico il panorama delle minacce informatiche. Solo pochi mesi fa, Hummingbad era incredibilmente dominante; tuttavia nel mese di agosto non è nemmeno apparso nella classifica delle dieci principali famiglie. Similarmente, molti ransomware hanno ottenuto le prime pagine dei giornali, e i trojan bancari sono di nuovo in ascesa.
“È fondamentale che le organizzazioni siano attente a queste minacce mutevoli, e che contemporaneamente abbiano delle buone difese contro le famiglie di malware note, le nuove varianti e le minacce zero-day – ha aggiunto Horowitz -. Questo richiede un approccio alla sicurezza informatica multi-sfaccettata, che sia in grado di rispondere alla vasta e in continua evoluzione gamma di tipi di attacco”.
La ThreatCloud Map e il Global Threat Impact Index di Check Point si avvalgono dell’intelligence ThreatCloud dell’azienda, la più grande rete che collabora contro i cybercriminali e fornisce dati sulle minacce e sull’andamento degli attacchi, attraverso una rete globale di sensori delle minacce. Il database di ThreatCloud contiene più di 250 milioni di indirizzi, che vengono analizzati per scoprire bot, più di 11 milioni di firme di malware e più di 5 milioni e cinquecentomila siti web infetti, e ogni giorno individua milioni di varianti di malware.