Sopravvivere alla digital disruption? Il segreto, secondo Hays, è nella cultura aziendale e nel saper mettere insieme un team di lavoro eterogeno, una forte propensione al cambiamento e una cultura della condivisione per non farsi cogliere impreparati.
Sono queste, secondo l’esperienza del gruppo attivo a livello mondiale nel recruitment di professionisti specializzati, le basi per rispondere all’insieme di cambiamenti dovuti all’influenza delle nuove tecnologie digitali nel modo di fare business. Un fenomeno, quest’ultimo, che mette in discussione i modelli esistenti e costringe le aziende a evolvere sempre più velocemente.
In un articolo apparso sull’ultimo numero dell’Hays Journal, la pubblicazione del gruppo dedicata ai nuovi trend della selezione, la stessa Hays ha ricordato come nessuna azienda sia al sicuro dalla digital disruption, che non riguarda solo le realtà strettamente legate all’It ma coinvolge i settori più disparati dalla distribuzione, ai trasporti, all’intrattenimento.
I passi per affrontare la rivoluzione digitale in atto
Per affrontarla con successo è necessario mutare in primis la propria cultura aziendale, concependo il cambiamento non come un pericolo ma come una spinta costante all’innovazione che deve coinvolgere l’intera organizzazione, a tutti i livelli.
Per guidare con successo l’evoluzione all’interno dell’azienda è imprescindibile puntare su una forza lavoro variegata, con background culturali e professionali differenti, in grado di cogliere in fretta i segnali del cambiamento e portatrice di diversi approcci al lavoro e al problem solving.
Diventa, quindi, indispensabile contare su un team composto sia da professionisti giovani, millennials e post millennials, più spigliati nell’approccio alle nuove tecnologie, sia da figure più esperte in grado di gestire i processi decisionali e condurre al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Inoltre è fondamentale comprendere che l’idea innovativa e il pensiero strategico possono venire da chiunque, per questo è importantissimo che tutti partecipino alle sessioni di brain storming al fine di creare una cultura della condivisione. I dipendenti non dovrebbero essere frenati dal proporre idee, anche le più creative e fuori dagli schemi, perché questo facilita il naturale processo evolutivo dell’organizzazione.
Dipendenti “partecipi”, non “vittime” del cambiamento
Una volta individuata un’idea innovativa, tutta l’azienda deve essere coinvolta nel processo di riorganizzazione affinché i dipendenti si sentano partecipi e non vittime del cambiamento, specie se profondo e riguardante l’intero modello di business. I manager devono assicurarsi di assistere al meglio il personale, prevedendo figure quali tutor e formatori che facilitino e velocizzino le fasi di adattamento. L’innovazione deve diventare costante e l’azienda deve imparare prima ad affrontarla e, successivamente, addirittura ad anticiparla.
Più che star al passo con il cambiamento, infatti, è fondamentale evolvere spontaneamente, dando maggiore importanza all’elaborazione di nuove strategie che alla crescita di mercato.
Affinché la Rivoluzione Digitale si trasformi in un vantaggio anziché in un freno, le organizzazioni devono costruire una cultura aziendale che sproni i dipendenti, a tutti i livelli dell’organizzazione, a farsi promotori dell’innovazione, abbracciare metodologie di lavoro agili, cercare costantemente nuove opportunità di miglioramento, concepire positivamente il cambiamento, rimanere al passo con le esigenze del mercato, sviluppare capacità analitiche e di problem solving, creare sinergie con colleghi, clienti e partner per favorire l’innovazione, adattarsi rapidamente al cambiamento.