[section_title title=Policy per la mobility tra dubbi e perplessità]
Recentemente VMware ha promosso una ricerca per analizzare come stia evolvendo la diffusione delle policy per la mobility in EMEA, intervistando sia i professionisti IT sia gli utenti finali. Lo studio ha rivelato aspetti interessanti su come le diverse nazioni e culture si orientino nel garantire un sano equilibrio tra vita lavorativa e personale, con paesi come Italia, Russia e Germania in prima linea. Rispettivamente il 64%, il 57% e il 56% degli intervistati in questi tre paesi ha dichiarato di essere d’accordo con l’approccio adottato dalla propria azienda per garantire un equilibrio sano tra lavoro e vita privata, attraverso policy che limitano l’accesso dei dipendenti agli strumenti e alle applicazioni mobile al di fuori dell’orario lavorativo. In netto contrasto, l’Inghilterra si trova indietro, con solo il 30% degli intervistati d’accordo o fortemente d’accordo sul tema. C’è chiaramente ancora molta strada da fare nel determinare fino a dove si debba poter scegliere quando si tratta di staccare rispetto al lavoro in mobilità. Lo stesso vale per il Medio Oriente (38%), i Paesi Bassi (32%) e i Paesi Nordici (15 %).
La ricerca ha rilevato, inoltre, che i dipartimenti IT in tutta Europa sono indecisi quando si trovano di fronte alla decisione ultima su porre il confine di scelta. Solo il 43% ritiene sia una propria responsabilità limitare l’accesso dei dipendenti agli strumenti e alle applicazioni mobile al di fuori delle ore di lavoro; allo stesso tempo però il 41% si sente spinto a farlo e il 57% ammette che ormai è diventato necessario. Sul fronte opposto, oltre due terzi dei dipendenti (70%) non è d’accordo che il proprio datore di lavoro debba limitare l’accesso alle applicazioni e ai dispositivi mobile.
L’espressione “libertà all’interno dei confini” non è mai stata più appropriata per descrivere questo scenario. Da una parte, i dipendenti che vogliono mantenere il controllo su come lavorano, dall’altra, l’IT che affronta una sfida sempre più impegnativa nel fornire questa libertà, mantenendo al tempo stesso un controllo centrale sufficiente, in grado di garantire che la sicurezza dei dati e delle best practice del business non sia compromessa.
Forse, oggi più che mai, spetta proprio all’IT l’onere di aiutare a determinare fino a dove si possa scegliere di disconnettersi dal lavoro.
Per mantenere con successo il passo rispetto ai cambiamenti frenetici in fatto di mobility, i dipartimenti IT devono rivalutare gli strumenti offerti ai dipendenti e, allo stesso tempo, collaborare con loro per avere una comprensione vera e onesta di come la maggior parte vuole lavorare quando si parla di mobilità. A partire da queste informazioni, l’IT potrà garantire che le applicazioni in questione vengano progettate fin dall’inizio per soddisfare le esigenze specifiche sia dei dipendenti sia dell’organizzazione.
La rivoluzione mobile ha il potere di liberare le informazioni, accrescere la produttività e rendere più indipendente lo staff, ma tutto questo può essere raggiunto solo quando viene fatta una scelta che coinvolga tutte le parti in gioco rispetto a dove porre esattamente il confine di scelta tra essere lavorativamente connessi o meno.