[section_title title=Mobile working:opportunità e sfida]
A cura di Alberto Bullani, Regional Manager di VMware Italia
Negli ultimi anni abbiamo assistito al netto affermarsi del lavoro in mobilità; una tendenza crescente, alimentata, in buona parte, dall’approccio scelto dalle generazioni più giovani. L’aumento dei dipendenti “pronti per il digitale” ha avuto un impatto notevole anche sulle aziende, impegnate oggi a garantire che l’infrastruttura presente sia adeguata e consenta di cogliere appieno i vantaggi offerti da una maggiore mobilità.
È chiaro che i dispositivi mobili sono diventati rapidamente molto più che semplici gadget consumer. Sono strumenti di business preziosi in grado di soddisfare ogni tipologia diversa di lavoro: dalla condivisione di file, all’accesso ai dati aziendali importanti, fino alla partecipazione alle video conference call. Nel recente sondaggio Mobile Living Index di EE, il 60% degli intervistati ha dichiarato che la tecnologia 4G fa risparmiare tempo nel lavoro e il 77% ha ammesso che la propria produttività è cresciuta. Non è certo una novità, ormai siamo tutti consapevoli dei benefici che la mentalità “mobile-first “ può offrire al business. Tuttavia, resta ancora da scoprire dove sia il confine rispetto alla scelta di essere disconnessi dal lavoro.
Ad esempio, come vi sentireste se foste costretti, legalmente e per scelta del datore di lavoro, a spegnere lo smartphone e disconnettervi dalla mail al di fuori dell’ufficio? In un mondo di business iperconnesso, interrogativi come questo sono oggetto di discussione. La questione tocca tutti gli aspetti del business di oggi: chi deve decidere come le persone lavorano e operano? I clienti possono aspettarsi un servizio a qualsiasi ora? Abbiamo bisogno di separare la nostra vita personale da quella professionale? Quali saranno su di noi le ripercussioni di questa cultura del ‘sempre connesso’?
Diverse aziende di grandi dimensioni stanno già rispondendo a queste domande applicando policy per la mobility vincolanti. In realtà, alcune di esse hanno iniziato a farlo già da diverso tempo. A Natale del 2011, ad esempio, Volkswagen ha annunciato una nuova policy, chiamata “festively dubbed Silent Night”, in base alla quale le email avrebbero smesso di arrivare sui BlackBerry dei dipendenti al termine delle ore lavorative.
I sindacati e le associazioni dei dipendenti in Francia, più recentemente, hanno siglato un contratto di lavoro giuridicamente vincolante con le aziende che richiede ai datori di lavoro di garantire che il personale sia disconnesso al di fuori delle ore lavorative. Il governo tedesco sta valutando misure ancora più drastiche: il ministro tedesco del lavoro Andrea Nahles ha commissionato uno studio preliminare per stabilire una nuova norma che impedisca le email dopo le 18:00. Questa normativa, prevista per il 2016, potrebbe essere la prima al mondo che per legge limita strettamente le email dopo il lavoro.
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