[section_title title=Sicurezza IT, da Dimension Data la soluzione in 5 trend – parte 2]
Trend # 4 – Dalle tecnologie per la sicurezza a piattaforme sicure
Nel 2015 le aspettative nei confronti dei professionisti della sicurezza saranno quelle di fornire una piattaforma sicura che consenta alle aziende di far girare molteplici applicazioni in un ambiente sicuro.
Per molti anni le organizzazioni hanno acquistato diversi prodotti per la sicurezza da vendor differenti. Se da un lato questo ha consentito di creare una maggiore difesa, dall’altro ha introdotto complessità e potenziali rischi. Soprattutto, se si considera che il 95% degli attacchi può essere attribuito a errori umani e non tecnologici.
La nozione di piattaforma sicura si riferisce direttamente al desiderio di un’organizzazione di avere un unico punto di controllo attraverso il quale gestire i propri asset di sicurezza, forniti da un’infrastruttura on-premise, hosted o cloud. Sostanzialmente, questo consente una sicurezza solida per “seguire” le applicazioni, i dati e i carichi di lavoro aziendali, senza che siano necessari compromessi o cambiamenti tecnologici e gestionali. Questo approccio supporta i requisiti di mobilità aziendale affinché i dati corporate siano accessibili dagli utenti in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo e da qualsiasi dispositivo.
Trend # 5 – Torna in voga la sicurezza degli endpoint
Campbell prevede per il mercato anche un ritorno di interesse per la sicurezza degli endpoint. “I professionisti della sicurezza guarderanno ai dispositivi – siano essi PC, Mac o smartphone – per gli indicatori di compromessi, per poi abilitare alcuni processi di risposta agli incidenti. Implementeranno tecnologie sugli endopoint per semplificare la risposta agli incidenti”.
Anche il controllo delle applicazioni è destinato a riemergere come principale area di interesse per il 2015. Tuttavia, l’enfasi sarà sull’identificazione delle attività dolose sull’endpoint, piuttosto che sul codice doloso. “Anche se la consapevolezza degli utenti dell’osservanza delle best practice per la sicurezza delle informazioni rimane una delle principali priorità, le organizzazioni devono essere proattive nella gestione dell’impatto di eventi imprevisti” ha concluso Campbell.