Le aspettative nella quality assurance (QA) e nelle attività di testing stanno diventando sempre più concrete, con aree chiave della strategia IT come il miglioramento dell’esperienza cliente (63%), il miglioramento della sicurezza (62%), la reattività alle richieste del business (61%) e l’alta qualità delle soluzioni software (61%) che assumono un peso pressoché identico.
Lo dicono i risultati della tredicesima edizione del World Quality Report 2021-22 alla quale hanno partecipato 1.750 CIO e altri professionisti senior del comparto tecnologico provenienti da 32 paesi e 10 settori industriali pubblicata da Capgemini, Sogeti e Micro Focus e che registra un significativo impegno verso un approccio più strutturato alla quality assurance, in quanto le aziende sono sempre più consapevoli della sua importanza. Il report evidenzia importanti sviluppi dei trend chiave che riguardano la QA e l’attività di testing, tra cui intelligenza artificiale (AI), Agile e DevOps, e Intelligent Industry, che stanno rendendo evidente questo cambiamento di percezione su tutta la linea.
La fiducia nell’uso dell’AI per la quality assurance è in aumento
C’è un crescente desiderio da parte delle aziende di mettere le tecniche di AI e machine learning (ML) a servizio dei loro programmi di quality assurance: lo studio rileva che quasi la metà degli intervistati (48%) afferma di avere a disposizione un archivio di dati di esecuzione dei test richiesti dalle piattaforme di AI e ML, il 42% che i proprietari delle aziende hanno fiducia nelle informazioni fornite da queste piattaforme e il 46% che la loro organizzazione è disposta ad agire sui dati forniti dalle piattaforme di AI e ML.
La fiducia nell’uso dell’AI per la quality assurance è alta e i piani sono solidi, tanto che sono in fase di sviluppo competenze e toolkit per mettere le tecniche di AI e ML al loro servizio. Nonostante questo, l’AI nella quality assurance non ha ancora raggiunto la piena maturità: secondo il report, c’è infatti una crescente necessità di competenze di test strategy e test design in ambito AI, indicativa del fatto che le organizzazioni stanno iniziando solo ora a capire la complessità dell’AI, le sfide a essa legate e le difficoltà di testarla.
Si raccolgono i frutti dell’uso di Agile e DevOps nella QA
L’adozione di metodologie Agile e DevOps nella QA e nelle attività di testing è un trend che si registra da diversi anni, e le aziende ne stanno già raccogliendo i frutti, come miglioramenti nella produttività, nella qualità del software e nei costi. Il report evidenzia un riallineamento significativo nei fattori che gli intervistati ritengono essere i più importanti per il successo dell’adozione di DevOps, con oltre la metà (52%) che mette al primo posto le priorità di business, in crescita di 11 punti rispetto allo scorso anno. Lo stack tecnologico è invece sceso di importanza, con solo il 49% degli intervistati che quest’anno lo mette al primo posto rispetto al 65% del 2020.
La mancanza di competenze professionali per le attività di testing nei team Agile continua però a rimanere una sfida: con i confini tra i team di sviluppo del software e di testing che si fanno più sfumati, le organizzazioni devono concentrarsi maggiormente sulla collaborazione e sull’aggiornamento professionale di tutte le figure responsabili della qualità.
Il futuro dell’attività di testing è intelligente
I team di quality assurance avranno presto un ruolo rilevante dovuto alla rapida crescita dell’Intelligent Industry, mostrando quindi un significativo valore che può essere ricavato dall’investimento di tempo e risorse in questo ambito. Il report evidenzia che le organizzazioni hanno intenzione di completare la propria trasformazione digitale, e che considerano l’Intelligent Industry un abilitatore chiave per migliorare efficienza (47%), qualità (46%), agilità/flessibilità (44%) e customer experience (43%).
Per raggiungere questo obiettivo, diventa fondamentale coinvolgere il management, dimostrandone la fattibilità. Un significativo 42% degli intervistati ha anche segnalato piani di aggiornamento dei propri laboratori di testing con funzionalità legate a 5G, Internet of Things (IoT), AI e sistemi autonomi al fine di facilitare questa trasformazione. Tutto questo richiede investimenti significativi e la necessità da parte delle organizzazioni di concentrarsi su prodotti e servizi in grado di fornire il maggior valore nel minor tempo possibile, così come sulla formazione del proprio personale.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Marco Perovani, COO di Capgemini in Italia: «Ciò che emerge forte e chiaro dal World Quality Report di quest’anno è il cambiamento nella percezione della quality assurance, che beneficia di una rinnovata attenzione. La pandemia ha rafforzato l’importanza dell’agilità per le organizzazioni di tutti i settori, e mentre l’IT si modernizza e gli ambienti di lavoro si spostano sul cloud, le aziende diventano più consapevoli dell’importanza e del valore della QA. Di conseguenza, assistiamo a un aumento degli investimenti in questo settore, in particolare nelle tecnologie che abilitano l’Intelligent Industry».
Per Rohit de Souza, Senior Vice President, General Manager, ITOM Product Group & ADM Product Group, Leader of the CTO office and Product Security di Micro Focus: «Il World Quality Report è uno studio globale unico nel suo genere, e l’indagine di quest’anno mette in evidenza come la pandemia abbia fatto evolvere i requisiti delle applicazioni grazie a nuovi metodi di distribuzione, alla continua crescita dell’AI e all’adozione da parte della QA di pratiche Agile e DevOps. Mentre i nostri clienti vogliono migliorare i loro software in qualità, velocità, produttività, sicurezza e customer experience complessiva attraverso una serie di dispositivi e ambienti, questi risultati mostrano la necessità per le organizzazioni di portare avanti iniziative di modernizzazione attraverso strumenti automatizzati di quality assurance e test abilitati dall’AI».
Per maggiori informazioni e raccomandazioni, cliccare qui per scaricare una copia integrale del report.