[section_title title=Previsioni 2015: parte uno]
“Di fronte a un contesto tecnologico in continuo mutamento, ogni parte dello stack IT è in fase di transizione – dispositivi degli utenti, reti, applicazioni, software server virtuali, server fisici, sistemi storage, supporti di memorizzazione – esordisce Jay Kidd, SVP e CTO NetApp -. Alcuni di questi cambiamenti sono già iniziati e subiranno un’accelerazione nel corso del 2015, altri invece hanno appena cominciato ad emergere. In entrambi i casi, allacciatevi le cinture! L’It farà una corsa sfrenata nel 2015”.
1. Due creature leggendarie – Internet of Things e Big Data Analytics – diverranno realtà.
Il sorgere della telemetria integrata per apparecchiature industriali, dispositivi di monitoraggio della salute, sistemi di pagamento mobile, insieme a tanti altri nuovi sensori che misurano una varietà infinita di aspetti delle nostre vite, forniranno una gran quantità di dati rilevanti alla prossima ondata di analisi aziendali. Le aziende che hanno scoperto di non avere dati sufficienti per produrre delle analisi rilevanti, potranno utilizzare set di dati provenienti dal mondo reale per ottimizzare i processi aziendali e cambiare l’esperienza dei propri clienti. La gestione dell’acquisizione di dati da dispositivi collegati a strumenti di analisi in tempo reale e in background cambierà la visione che le aziende hanno del mondo.
2. Il futuro degli array All-Flash non è solo la tecnologia Flash.
La tecnologia Flash influenzerà il futuro dell’Enterprise Storage. L’idea di un datacenter all-flash però non è funzionale e almeno l’80% dei dati continuerà a risiedere su disco. Questione di prezzo: almeno fino alla fine del decennio gli SSD più economici costeranno probabilmente 10 volte tanto rispetto ai meno cari dischi SATA. Compressione e deduplica si applicano allo stesso modo sia su disco sia su flash. Ogni architettura storage includerà tecnologia flash per gestire i dati ‘sensibili’. Tuttavia, coloro che sceglieranno di utilizzare soluzioni unicamente flash, senza alcuna integrazione con altri array ibridi di flash e dischi, avranno un datacenter ultra-veloce, ma non la soluzione di archiviazione migliore e più affidabile per le esigenze dell’IT.
3. Un cloud ibrido multi-vendor è l’unico cloud ibrido che conta.
Ogni cliente utilizzerà il cloud in qualche modo. Proprio come un tempo la maggior parte dei clienti era riluttante ad affidarsi a un unico fornitore per il proprio IT on-premise, anche ora sceglierà di lavorare con più fornitori cloud. Evitare contratti in esclusiva, influenzare il negoziato o semplicemente desiderare di poter scegliere, saranno i criteri che guideranno i clienti a cercare un cloud ibrido che non li leghi a un singolo provider. I fornitori SaaS che non offrono un modo per estrarre i dati partiranno da una posizione di svantaggio. L’utilizzo dei layer PaaS, che funzionano in un solo cloud, subirà una flessione. Le tecnologie software che possono essere implementate on-premise e in una serie di cloud saranno apprezzate dai clienti che pensano in maniera strategica al proprio modello IT.
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