Il piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – il PNNR – sarà per molti versi una grande opportunità per tantissime aziende, e soprattutto per tutto ciò che ha a che fare con i loro processi di trasformazione digitale. “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” è infatti una delle aree di investimento del PNNR, con l’obiettivo di migliorare la produttività incoraggiando la ripresa delle attività. Ma le aziende italiane sono pronte a recepire questi investimenti con obiettivi chiari e progetti strutturati?
Siamo pronti per il PNNR?
Citrix, azienda specializzata nella creazione di workspace digitali intelligenti, ha realizzato una ricerca insieme all’istituto OnePoll intervistando un campione di 400 lavoratori della conoscenza con responsabilità decisionali in Italia e il quadro che emerge è decisamente confortante. Quasi il 91% delle persone intervistate pensa infatti che l’azienda in cui lavorano utilizzerà i fondi del PNNR: in particolare, il 29% del campione pensa che l’azienda sappia esattamente che cosa fare di queste risorse e come utilizzarle, il 52% pensa che abbia un’idea abbastanza precisa della loro destinazione d’uso, mentre solo l’11% non ripone grande fiducia nella capacità della loro azienda di fare buon uso di questi fondi.
Quando crescita fa rima con innovazione
Sebbene la pandemia abbia rappresentato una prova molto dura per persone e aziende, l’ottimismo in merito alla capacità di ripresa delle aziende italiane sembra prevalere. L’88% di chi ha in progetto di utilizzare I fondi del PNNR pensa infatti che la propria azienda abbia buone possibilità di crescere nel 2022 mentre solo il 6% pensa di non avere tutte le carte in regola per poter crescere e l’1% pensa che per la propria azienda sarà estremamente difficile poterlo fare.
Ciò su cui in generale si è d’accordo è la credenza condivisa per cui l’innovazione sarà la chiave per il successo e per la crescita.
Quasi 9 aziende su 10 (91%), infatti, stanno creando innovazione o hanno comunque progetti in merito, attraverso nuovi tool, nuovi processi, nuovi investimenti in Ricerca e Sviluppo e così via. Il 92% crede anche che I fondi del PNNR saranno un valido aiuto per stimolare questi investimenti.
In particolare, il 59% degli intervistati afferma che l’azienda per cui lavorano investe costantemente in innovazione; il 16% di aver investito in progetti innovativi per almeno 12 mesi consecutivi, mentre solo il 7% che l’ azienda ha iniziato a investire in innovazione nel corso dell’ultimo anno. Il 9% dice infine che l’azienda non ha investito in innovazione ma ha in programma di farlo e solo il 5% sembra opporre resistenza a qualsiasi tipo di innovazione.
La tecnologia motore di innovazione e crescita
Tecnologia, modernizzazione dell’IT, sicurezza e digitalizzazione dei processi sono le priorità verso cui secondo il 65% degli intervistati dovrebbero essere diretti I fondi del PNNR, seguiti da un 39% che li utilizzerebbe invece per progetti destinati alla sostenibilità e alla transizione ecologica, mentre il 31% li utilizzerebbe per nuovi progetti di ricerca e sviluppo. Altre tematiche ritenute importanti dal 30% degli intervistati sono la trasformazione dell’infrastruttura operative e la ricerca di nuovi talenti, in un mercato sempre più competitivo.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Fabio Luinetti, Country Manager di Citrix Italia: «Il PNNR è una grande opportunità che il nostro Paese non può e non deve sprecare. La tecnologia giocherà un ruolo sempre più centrale per la crescita delle aziende italiane e questa ricerca lo conferma. La digitalizzazione ha infatti un impatto positivo in tutte le aree di business: dalla produttività alla sostenibilità, dalla sicurezza alla guerra dei talenti, nessuna azienda può oggi chiamarsi fuori».
La pandemia ha colpito in un momento in cui le aziende – ciascuna secondo i suoi tempi – erano impegnate nei loro processi di trasformazione digitale. Ma quali sono le aree di questo processo che potrebbero ricevere maggiori benefici dagli investimenti del PNNR? Il 50% degli intervistati punta a migliorare la produttività, il 45% predilige sistemi che potenzino resilienza e business continuity, il 35% vorrebbe migliorare la customer satisfaction e il 26% la competitività aziendale attraverso l’ottimizzazione dei processi e tool automatizzati di supporto all’attività decisionale.
Focus su sicurezza, cultura aziendale e conformità
Senza dubbio, il viaggio verso la digitalizzazione non è esente da rischi. Il 44% degli intervistati pensa che i rischi legati alla sicurezza informatica siano la principale barriera mentre il 38% vede la mancanza di un’appropriata cultura digitale come il principale ostacolo alla sua piena riuscita. Infine, il 28% è preoccupato per la burocrazia e le normative di conformità, insieme a un 24% che teme invece la mancanza di skill e di un’adeguata comprensione del digitale da parte dei dipendenti.
Non c’è (più) crescita senza sostenibilità
Anche la sostenibilità è una delle aree interessante dagli investimenti del PNNR e il 62% degli intervistati pensa che la trasformazione digitale possa contribuire al raggiungimento di questo obiettivo grazie soprattutto all’implementazione di modelli di lavoro remoto. Gli intervistati pensano che la trasformazione digitale possa contribuire a un workplace più sostenibile in questo modo: il 44% pensa che sia importante l’utilizzo di dispositivi a basso consumo di energia, il 29% la trasformazione dei data center tradizionali in multi-cloud ibridi e il 21% un più lungo ciclo di vita dei prodotti informatici.
Per il 48% i benefici di un workplace sostenibile avranno ripercussioni positive sulla produttività dei dipendenti; per il 45% ridurranno l’impatto ambientale dei sistemi ICT, mentre per il 63% saranno un ottimo mezzo per ottimizzare i costi operativi. Brand reputation (25%) e vantaggio competitivo nelle gare d’appalto che richiedono impegni in termini di sostenibilità (22%) sono gli altri vantaggi percepiti di un workplace sostenibile.
Come concluso da Luinetti: «La trasformazione digitale che stiamo vivendo avrà ripercussioni dirette non solo sulla nostra vita professionale e privata ma anche sull’ambiente che ci circonda. Ci aspettano sfide importanti nel prossimo futuro, e non potrà esserci crescita economica senza attenzione all’ambiente. Da questo punto di vista, la tecnologia possiede un enorme potenziale che gli investimenti del PNNR ci aiuteranno a mettere in atto, se sapremo essere pronti ad accogliere questa sfida».