È una fotografia della digitalizzazione del business in Italia quella scattata da Qonto, la soluzione di gestione finanziaria che risponde alle esigenze di PMI e professionisti, e ProntoPro, il marketplace per servizi professionali, grazie a un’indagine condotta su oltre 1000 PMI e oltre 500 professionisti che operano su tutto il territorio nazionale in diversi settori.
Infatti, per oltre il 75% delle imprese (l’85% di quelle con più di 10 dipendenti) e dei professionisti italiani, l’utilizzo di strumenti digitali gioca un ruolo importante o molto importante per la propria attività (con un punteggio di 4 o 5 su 5).
La trasformazione sta impattando i processi di business, tanto verso l’esterno, con nuovi canali di vendita e distribuzione di prodotti e servizi ai propri clienti, quanto all’interno, attraverso una nuova organizzazione del lavoro: per oltre il 90% delle imprese intervistate, servizi e strumenti digitali sono utili per ottimizzare il lavoro di team e facilitano il lavoro da remoto.
L’accelerazione del processo di digitalizzazione per le imprese italiane così iniziata a causa della pandemia si prevede proseguirà nella fase di ripartenza con investimenti destinati alla transizione digitale nel 2022 che saranno sostenuti anche dagli incentivi messi a disposizione dal PNRR.
Investimenti in digitalizzazione nel 2022: le imprese puntano sul PNRR
Proprio digitalizzazione, innovazione e competitività delle PMI sono tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato ad aprile 2021, che ha destinato circa 30,6 miliardi (oltre il 60%) all’innovazione e digitalizzazione delle imprese – aspetto ritenuto fondamentale per rilanciare l’economia del nostro Paese e allinearci con la media europea.
Ed è proprio l’opportunità offerta dal PNRR che guiderà la digitalizzazione di queste aziende nel 2022: oltre l’80% delle imprese e dei professionisti intervistati investirà nella digitalizzazione del proprio business e di queste circa il 70% dichiara che utilizzerà gli incentivi messi a disposizione per sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale attraverso la conversione al digitale della propria realtà.
In particolare, saranno le micro-imprese, fino a 10 dipendenti, a sfruttare gli incentivi messi a disposizione per sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale attraverso la conversione al digitale della propria realtà: il 95% di quelle che investiranno in digitalizzazione (che sono l’80% del totale), farà leva sulle risorse messe a disposizione dal Governo.
9 su 10 delle PMI con più di 10 dipendenti investiranno in digitalizzazione, ma solo la metà circa di queste ultime farà ricorso agli incentivi del PNRR.
A livello di aree strategiche, nel 2022, oltre il 40% degli intervistati investirà in programmi per attività di marketing e advertising, mentre circa un terzo del campione farà investimenti nello sviluppo di piattaforme di e-commerce. Sul terzo gradino del podio per aree di investimento, scelti da 1 intervistato su 3, i software gestionali, prima scelta tenendo in considerazione solo gli imprenditori a capo di aziende sopra i 10 dipendenti.
Cresce l’utilizzo di pagamenti e strumenti finanziari digitali
Circa l’80% delle imprese e dei professionisti utilizza servizi finanziari digitali quali banking online o strumenti per ottimizzare la gestione delle spese aziendali e la contabilità. Il 65% degli intervistati dichiara di aver aumentato l’utilizzo di questi strumenti in seguito allo scoppio della pandemia, una percentuale che sale ad oltre l’80% nel caso di imprese con più di 10 dipendenti.
L’80% circa delle aziende ritiene che i servizi finanziari digitali permettano di risparmiare tempo nella gestione del business.
Inoltre, sempre secondo il sondaggio svolto da Qonto e ProntoPro, quasi il 70% delle imprese e dei professionisti utilizza strumenti di pagamento digitale, come ad esempio POS Mobile o sistemi come Satispay e PayPal, e quasi il 45% ne ha adottati di nuovi a partire dall’emergere della pandemia. Ad aver introdotto questi strumenti sono soprattutto le imprese con più di 10 dipendenti, con un’incidenza di quasi il 60% (per un totale di oltre l’80% che già utilizza questi servizi).
Questi dati confermano che il settore dei pagamenti è stato profondamente trasformato sia dal cambiamento delle abitudini di consumo durante l’emergenza sanitaria, sia dalle misure introdotte per aumentare l’utilizzo di strumenti di pagamento alternativi al contante, come il Cashback di Stato e il credito d’imposta sulle commissioni POS per i commercianti.
Il trend di crescente utilizzo di servizi finanziari digitali per il business non è destinato a scomparire nella fase post-pandemia, soprattutto per le imprese al di sopra dei 10 dipendenti: per circa un terzo di esse, questi servizi sono tra le aree di investimento già individuate per il 2022.
Crescita del business attraverso piattaforme e marketplace online
Con le restrizioni attuate per contenere l’emergenza sanitaria, per molti business la promozione della propria attività attraverso canali online è stata ancor più importante. Secondo la ricerca di Qonto e ProntoPro, a fine 2021 il 75% circa delle imprese e dei professionisti promuove la propria attività attraverso strumenti digitali, dai social, ai motori di ricerca, a marketplace generici o specifici. Per oltre il 70% di loro, l’utilizzo di questi canali è cresciuto in seguito alla diffusione della pandemia.
Come già riportato, inoltre, l’Osservatorio dimostra che le aziende italiane continueranno a guardare al digitale come canale fondamentale per attrarre nuovi clienti e mantenere e accrescere la competitività del proprio business nella fase di “new normal”. Nel 2022, infatti, i programmi per attività di marketing e advertising saranno l’area in cui il maggior numero di imprenditori investirà.
La sfida per l’Italia è colmare il gap rispetto agli altri Paesi europei
Secondo l’edizione 2021 del DESI, il Digital Economy and Society Index elaborato dalla Commissione europea, nel 2020 l’Italia, nonostante un miglioramento di ben cinque posizioni rispetto all’anno precedente, risulta ancora significativamente in ritardo rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea. Addirittura, nelle competenze digitali di base e avanzate, la penisola si posiziona al 25° posto su 27 Stati membri.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Mariano Spalletti, Country Manager di Qonto Italia: «Vogliamo dare a questi dati una lettura positiva, sottolineando lo sforzo che da più parti – imprese e Governo – si è fatto per promuovere la digitalizzazione nel Paese. Il PNRR è una opportunità per tutte le aziende italiane, comprese le piccole e medie, alle quali Qonto si rivolge in modo particolare, promuovendo servizi e soluzioni pensati per la loro evoluzione digitale per la gestione delle proprie finanze aziendali e non solo».
Per Alessandro Frau, CEO di ProntoPro: «I dati del nostro osservatorio evidenziano come l’emergenza Coronavirus abbia dato una forte accelerata alla digitalizzazione degli italiani. Anche a giudicare dal numero di nuove richieste che arrivano ogni giorno sul portale, sembra che abbiamo guadagnato in breve tempo 3-5 anni di alfabetizzazione digitale. Strumenti di promozione online, come ProntoPro, aiuteranno sempre più professionisti e aziende di servizi ad usare il web per ampliare il proprio lavoro».