[section_title title=Il punto di vista dei protagonisti: GOOGLE – Luca Giuratrabocchetta, Country Manager]
Il cloud computing fa rifermento all’Internet-based computing, tramite il quale il software e le informazioni nei data center vengono inviati via Web a computer, telefoni cellulari e altri dispositivi. Questa tecnologia consente alle persone di sfruttare al massimo l’innovazione e le potenzialità delle applicazioni, che vengono utilizzate senza necessità di installazione. In quest’ambito, il 2012 è stato un anno di svolta e il mercato italiano ha accelerato a una velocità incredibile, sia nel settore privato che in quello pubblico, in aziende di qualsiasi dimensione (tra cui alcune quotate alla Borsa di Milano).
Una tendenza che proseguirà anche nel 2013 visto che il cloud rappresenta il modo migliore di fare business, perché rende le persone più produttive ed è più conveniente rispetto a impostazioni tradizionali. Sempre più spesso, i dipendenti vogliono portare i propri dispositivi sul posto di lavoro e con il cloud è possibile accedere ai dati e lavorare in mobilità da qualsiasi luogo, condividere informazioni e collaborare su documenti con facilità, ottenendo nuove funzionalità e update. Permette, inoltre, ai reparti IT di dedicare risorse a progetti strategici di business e non solo alla manutenzione del sistema.
Molte imprese sono preoccupate per la sicurezza dei loro dati e per i requisiti delle normative locali. Si tratta di un’effettiva barriera, che si può cercare di abolire grazie alla ISO 27001, una delle certificazioni indipendenti di sicurezza maggiormente riconosciuta a livello internazionale, e al modello di contratto con ulteriori clausole e misure a norma.
Gli utenti, però, dal canto loro, dovranno essere pronti a essere più creativi e collaborativi.