[section_title title=Il punto di vista dei protagonisti: CA TECHNOLOGIES – Gabriele Provinciali, Sr. Principal Solution Architect]
Gli investimenti correlati all’innovazione e alla modernizzazione delle risorse applicative aziendali sono legati a filo doppio con il cloud computing: la logica di utilizzo del software, rispetto alla precedente logica di possesso, è un passaggio obbligato che ha spinto molte aziende ad adottare la nuvola o valutarne l’inserimento progressivo, con la prospettiva di ridurre i costi e aumentare la produttività. L’utilizzo en masse delle tecnologie afferenti al cloud transiterà attraverso un percorso graduale, con un impatto rilevante anche sugli aspetti organizzativi dell’azienda. In questo processo di adozione del cloud, la definizione dell’ambito di applicabilità rappresenta uno degli elementi più importanti: la valutazione della nuvola tramite elementi quantitativi (riduzione dei costi, risparmio di tempo e risorse, Roi) deve necessariamente essere associata a parametri qualitativi (una migliorata percezione della qualità del servizio, riduzione delle anomalie e dei disservizi, soddisfazione dei clienti). La riduzione dei costi, da sola, non giustifica un processo di inserimento di tecnologie sofisticate e spesso esterne al reparto It aziendale.
Nella fase di valutazione, possono fare da freno, oltre alla consapevolezza della “forma” di cloud disponibile, anche elementi legati alla sicurezza (gestione delle identità e dei dati) e all’interpretazione delle normative (gestione della privacy). Le aree It correlate alla sicurezza stanno velocemente adottando alcune soluzioni che vanno oltre la semplice validazione di credenziali utente o applicative: software e dati residenti nella nuvola richiedono tecnologie di sicurezza e di autenticazione/autorizzazione multifattore e progressiva, in grado di valutare non solo le identità del richiedente ma il “peso” dell’informazione richiesta e le condizioni al contorno (utenza mobile, zona di provenienza, caratteristiche dei dispositivi) per modulare la gestione della sicurezza in maniera dinamica.
Risulta chiaro, quindi, che il nuovo modello della nuvola crei nuove esigenze in termini di tecnologia e di competenze. Il cloud computing presuppone, infatti, l’indipendenza dei servizi dalla loro collocazione geografica, cambiando le modalità di monitoring e gestione di applicazioni, sistemi e reti. Tale approccio richiede strumenti che saranno sempre meno orientati alle singole componenti di un servizio cloud e sempre più allo stato globale di tale servizio, e alla percezione della qualità e della disponibilità da parte dei clienti che lo usano.