[section_title title=Il punto di vista dei protagonisti: SCHNEIDER ELECTRIC – Massssimo Galbiati, Senior Datacenter Consultant & Technical Director, divisione IT]
Rispetto al passato, oggi le aziende rispondono al cloud computing con uno spirito decisamente differente: i tempi sono più maturi e la cautela con cui ci si avvicinava alle proposte di outsourcing e SaaS è superata. Oggi sono disponibili soluzioni più collaudate e le imprese hanno compreso i vantaggi competitivi che si possono ottenere.
Il mercato premia, infatti, la reattività e anche le risorse informatiche devono seguire questa linea dettata dal business. Una infrastruttura IT rigida rischia infatti di ingessare anche la crescita aziendale. Ci sono soluzioni per ogni taglio di azienda, sia essa piccola, media o grande, perché ognuna dipende strettamente dalle applicazioni informatiche e, di conseguenza, dalle infrastrutture che le abilitano. Tutte le organizzazioni devono e possono trarne beneficio competitivo aumentando la capacità elaborativa con costi contenuti e/o riducendo i costi di esercizio con percentuali a due cifre.
Ciò che conta è prendere in considerazione software evoluti di gestione dell’infrastruttura fisica che permet¬tono di gestire Data center moderni la cui natura “fles¬sibile” impone la gestione di continui cambi di capacità e carichi dinamici.
Le infrastrutture devono, infatti, essere agili e modulari, consentire di crescere in modo rapido, ma anche di contrarsi altrettanto velocemente. Ma, ancor più importante, devono essere intelligenti e potersi integrare con le piattaforme di virtualizzazione per aumentare al massimo l’efficienza energetica del data center e gestire al meglio i picchi variabili dovuti ai carichi di lavoro.
Le infrastrutture devono poter dialogare con i livelli applicativi delle piattaforme di virtualizzazione abbattendo il muro che esiste tra le facility e le applicazioni. La comunicazione tra i vari strati dell’infrastruttura data center deve avvenire con protocolli open, in modo che si possa rispondere al meglio in termini di disponibilità delle applicazioni business critical. Spostare le applicazioni da un server fisico a un altro non deve avvenire solo a seguito di un guasto delle componenti hardware del server, ma anche nel caso si siano verificati problemi dovuti all’alimentazione o al condizionamento. Tutta l’infrastruttura di rete deve essere costantemente controllata attraverso una supervisione olistica che abbracci ogni aspetto, utilizzando suite di Infrastructure e di Facility Management per poter controllare istante per istante le proprie risorse e quelle a cui si accede tramite servizi cloud.
Anche i costi di ingresso sono sempre più vantaggiosi e la loro fruibilità è massima. È il momento migliore per ripensare all’uso delle risorse IT sfruttando al meglio l’offerta disponibile, anche perché prevedendo che il mercato dei sistemi di gestione dell’infrastruttura dei Data center passerà dagli attuali 500 milioni di dollari a un valore di 7,5 miliardi entro il 2020, già oggi i responsabili IT e il management stanno affrontando i complessi problemi che la disponibilità, il consolidamento dei server, la virtualizzazione e la gestione dell’energia comportano, attraverso la ricerca di sistemi più intelligenti di gestione dell’infrastruttura fisica.
Certamente queste figure professionali dovranno essere in grado di effettuare una migliore pianificazione, insieme a una limitata riconfigurazione del sistema e a una contenuta serie di modifiche dei processi, per consentire risparmi anche di centinaia di migliaia di Euro in costi operativi e in spesa per l’energia.