I vantaggi di questa tecnologia sono evidenti e favoriscono il passaggio verso implementazioni su larga scala. Tuttavia, la diffusione delle infrastrutture di server virtuali sta producendo conseguenze impreviste in tema di protezione dei dati.
I Cloud Server sono macchine che condividono risorse di archiviazione, elaborazione e memoria, grazie alla tecnologia della virtualizzazione. Quando si parla di virtualizzazione, ci si riferisce alla possibilità di creare una versione virtuale di un qualche elemento come ad esempio la piattaforma hardware; macchine virtuali con le medesime funzionalità di un computer reale, dotate di un loro sistema operativo. Grazie al cloud, le prestazioni sono scalabili in real time senza dover fisicamente sostituire la macchina ospitante il servizio.
Con un numero sempre maggiore di macchine virtuali attive, si sta generando un’ampia quantità di dati da gestire e proteggere. Grazie ai vantaggi di questa nuova tecnologia, molti utenti si stanno convincendo ad implementare applicazioni critiche in contesti virtuali.
Tali decisioni, vengono prese tenendo presente alcuni dei vantaggi che i Cloud Computing Provider offrono ai propri clienti come, ad esempio, quello dello SLA relativo all’uptime delle applicazioni, alle rapide tempistiche di recovery e ai punti di ripristino granulare.
La virtualizzazione lato server permette alle aziende di ottenere benefici economici sia dal punto di vista della tecnologia usufruita, sia dal punto di vista della manodopera in quanto, si può usufruire, oltre alla classica assistenza tecnica, anche di un programma di assistenza realizzato ad hoc per il cliente, come quello del System Assurance proposto dal Cloud Computing Provider italiano Seeweb.
Anche se il Cloud Server, o Server Cloud, ha innumerevoli vantaggi, ci sono una serie di criticità da tener presente nel momento in cui si decide di passare da un’infrastruttura reale ad un’infrastruttura virtuale. Occorre innanzitutto avere bene in mente il fatto che il server virtuale è scalabile in real time e quindi non si deve abusare di questa caratteristica in quanto, troppi spostamenti, possono far perdere le tracce di alcune macchine virtuali rendendo complicate le operazioni di backup. Bisogna inoltre fare attenzione alle applicazioni all’interno delle macchine virtuali in quanto, anche queste aggiungono un livello di difficoltà nelle operazioni di backup e di messa in sicurezza dei dati all’interno dei server virtuali.
Per poter proteggere al meglio i propri dati, limitando eventuali danni, il consiglio è quello di adottare risoluzioni flessibili che consentano al sistemista di adattarsi alle diverse situazioni che possono presentarsi; sgravare un server di compiti e carichi di lavoro, demandandoli ad altre macchine virtuali. Occorre inoltre legare al prodotto un’adeguata policy di sicurezza che consenta di effettuare backup senza l’intervento di un sistemista e se non disponete di un sistemista interno il consiglio è quello di affidarsi ad un programma di assistenza che consente di usufruire di un intero team di tecnici specializzati.