Colt Technology Services ha pubblicato una ricerca su come le aziende si stanno preparando alla prossima ondata di migrazione sul cloud. I risultati evidenziano l’esistenza di una forte domanda per soluzioni tecnologiche emergenti, con il 54% degli intervistati che cita “l’evoluzione tecnologica” come un fattore determinante per il proprio futuro.
Nel corso della ricerca condotta da Censuswide, sono stati intervistati 400 dirigenti IT di aziende con oltre 500 dipendenti ed è stato chiesto loro quali fossero i progetti futuri riguardo la tecnologia cloud. La ricerca ha coinvolto coloro che all’interno delle aziende hanno la responsabilità dell’adozione delle tecnologie cloud e manager C-level. I risultati si riferiscono ad aziende in Europa e in Asia, in numerosi settori industriali.
Negli ultimi 12 mesi si è registrata un’impennata di progetti di migrazione sul cloud stimolata dal Covid: le organizzazioni sono ora pronte a portare la migrazione ad un livello successivo, ad accedere a soluzioni di nuova generazione per l’elaborazione e la connettività basati sul cloud.
Si mettono da parte i budget per finanziare la migrazione al cloud
I ricchi budget a sostegno della prossima ondata di progetti cloud sono chiari segnali di una rinnovata attenzione al superamento delle barriere e al raggiungimento degli obiettivi. Circa il 33% degli intervistati sta risparmiando tra i 290.000 e i 579.000 euro per finanziare il prossimo passaggio al cloud. Viene inoltre riconosciuta, da parte delle aziende, l’importanza di creare giuste partnership per sviluppare e implementare soluzioni cloud. In particolare, vengono apprezzate le relazioni già collaudate con i fornitori di servizi di rete e cloud.
Mentre le tecnologie legacy si dimostrano sempre più inadatte ad affrontare le complesse sfide dell’era multi-cloud, le aziende sono alla ricerca di nuove soluzioni basate su cloud. In cima alla lista degli strumenti più richiesti si trova la tecnologia API (Application Programming Interface), citata dal 56% degli intervistati. Seguono l’Edge Computing (47%), l’AI (43%), la rete on-demand (40%), uCPE (34%) ed SD WAN (32%).
Lo studio mette in luce che il Customer Relationship Management (CRM) è in cima alla lista delle applicazioni per la prossima fase della migrazione al cloud. Migliorare la customer experience e trovare modi migliori per mappare la customer journey è sempre più importante per le aziende. Questo conferma l’intima connessione tra gli obiettivi per il cloud e il desiderio di migliorare l’esperienza del cliente attraverso una trasformazione efficace. Circa il 57% ha affermato che le applicazioni CRM sarebbero state al centro del prossimo progetto di migrazione sul cloud, mentre il 54% ha affermato di voler investire sull’ERP.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Keri Gilder, CEO di Colt: «Dalla ricerca dello scorso anno abbiamo riscontrato un aumento dei progetti di migrazione sul cloud. Questo nuovo report approfondisce i bisogni delle imprese, il modo in cui li soddisfano e il perché. Non sorprende che l’evoluzione tecnologica e le soluzioni emergenti vengano sempre più utilizzate per questi progetti. La connettività che li sostiene è fondamentale. Per garantire che l’adozione di infrastrutture cloud avvenga senza problemi, le aziende devono concentrarsi su una connettività flessibile, a larghezza di banda elevata e a bassa latenza. Per questo, le organizzazioni necessitano di un ecosistema di partner, che lavorino per loro e per i loro clienti. Noi di Colt lavoriamo a stretto contatto con i principali provider di servizi cloud per fornire e supportare la migrazione tecnologica. Colt si sforza di prendere ciò che è sempre stato nel DNA dell’azienda per creare un ambiente di costante trasformazione in grado di mettere i propri clienti nella migliore posizione possibile per affrontare le sfide imprenditoriali di oggi. Colt IQ Network è la rete intelligente perfetta per aiutarli a raggiungere i propri obiettivi, con il supporto di velocità fino a 100 Gbps e la presenza in più di 29.000 edifici connessi, 900 data center e centinaia di punti di connessione di rete dati in tutto il mondo».