Insight, player americano specializzato nella fornitura di soluzioni tecnologiche e nella consulenza per la gestione di contratti IT complessi, ha condotto una ricerca intitolata: “L’IT sta perdendo la sfida per l’ottimizzazione dei costi?”.
Stando ai risultati emersi da quest’ultima, cui il 95% delle imprese europee si trova sotto pressione per ridurre i costi a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso. A quanto pare, l’incapacità di ottimizzare la spesa in tecnologia ostacola significativamente i loro sforzi visto che ogni azienda spende in media 2,34 milioni di euro all’anno in licenze software inutilizzate, cifra che sarebbe sufficiente a pagare lo stipendio di 45 specialisti IT qualificati.
Aziende europee incapaci di ottimizzare completamente i costi IT
A partire da marzo 2020, il 51% delle organizzazioni ha ridimensionato la propria forza lavoro e più di un quarto (27%) delle aziende ha ridotto specificamente il numero dei dipendenti IT. Il 44% delle aziende sta utilizzando asset IT per un tempo più lungo di quanto originariamente previsto e il 34% sta consolidando le strutture degli uffici fisici. Il dato preoccupante, purtroppo, è che le aziende non riescano a ottimizzare completamente i costi IT.
Gli investimenti effettuati in aree come software, supporto IT e infrastruttura hanno registrato un incremento da marzo 2020. Tuttavia, la maggior parte dei team IT ha affermato che questi investimenti non hanno avuto una ricaduta strategica come auspicato e quindi ci sono ampi margini per ottimizzarne il rendimento. Il 50% dei team IT intervistati afferma di aver bisogno di ottimizzare i propri investimenti nel supporto IT, e la stessa percentuale riguarda gli investimenti in software; il 60% nel cloud privato; il 68% in infrastrutture.
La ricerca ha ulteriormente evidenziato una serie di sfide chiave che le aziende devono affrontare nell’ottimizzazione dei costi IT:
Il 66% delle aziende intervistate dichiara di avere una grande quantità di hardware e software duplicati perché all’inizio del lockdown aveva bisogno di implementare nuove tecnologie.
Il 63% non può adattare le proprie licenze software al numero di dipendenti.
Il 69% manifesta difficoltà a gestire un aumento dei BYOD, device personali dei dipendenti usati per collegarsi alle reti aziendali, legato all’aumento del numero dei dipendenti che lavora in remoto da marzo 2020.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Pietro Marrazzo, Country Manager Insight Italia: «I reparti IT devono contenere i costi, ma tenendo presente che esiste un equilibrio molto sottile tra la riduzione dei costi e la riduzione della capacità di operare. Le aziende da diversi anni sono impegnate ad affrontare le sfide sistemiche relative alla gestione dei costi. Se le aziende raddoppiassero gli sforzi per ottimizzare i costi, potrebbero evitare di prendere decisioni che avranno quasi certamente un impatto sulla propria capacità di eseguire piani di trasformazione digitale. Sono invece molte le opportunità per ottimizzare i costi e ridurre le spese senza però danneggiare la capacità di operare in modo efficace».
Altri punti critici evidenziati dalla ricerca:
Mancanza di visibilità: gli acquisti non pianificati da parte di altri reparti aggiungono 1,23 milioni di euro all’anno ai costi dei servizi cloud, mentre il 55% delle organizzazioni risulta aver siglato più contratti per l’acquisto del medesimo software, in quanto le relative licenze sono state acquistate da diverse unità aziendali in momenti diversi. Una maggiore visibilità su questa tipologia di acquisti darebbe spazio a significative opportunità di ottimizzazione.
Rallentamento degli investimenti IT: i budget IT hanno registrato un aumento dell’1,64% negli ultimi 12 mesi, mentre le previsioni pre-pandemiche stimavano un + 3,4%.
Mancanza di competenze e conoscenze: il 73% delle aziende intervistate non è in grado di negoziare efficacemente con i fornitori di software; Il 56% pensa di spendere troppo per le licenze, ma non è in grado di confermare la propria percezione e quindi iniziare a correggere il problema.
Opportunità per il consolidamento: il 73% delle aziende ha acquistato più applicazioni che hanno la stessa funzionalità ma vengono però utilizzate da team diversi in situazioni diverse; Il 63% non ha consolidato la propria infrastruttura IT da marzo 2020.
Aumento atteso degli audit: l’84% del campione si aspetta che i fornitori di software aumenteranno il numero di audit sulle licenze per assicurarsi di ricevere pagamenti regolari, questo trend è una conseguenza dell’impatto del Covid-19.
Ancora per Marrazzo: «Le sfide che abbiamo affrontato finora nel 2020 non sono affatto vinte e i reparti IT hanno un ruolo chiave nel supportare le aziende. L’ottimizzazione dei costi non è facile e spesso richiede competenze e conoscenze specialistiche, ma ora è il momento di eliminare gli sprechi e promuovere operazioni più efficienti. In questo modo, le organizzazioni saranno in una posizione migliore per garantire che l’impresa sia abbastanza resiliente da sopravvivere e persino prosperare, qualunque cosa porti il futuro».