L’AI Generativa (GenAI) è l’acceleratore del decennio e rappresenta un’opportunità unica e immediata per le imprese. Lo studio Dell Technologies GenAI – condotto su 500 decisori IT (ITDM) con la responsabilità di implementare la GenAI in Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti – rivela un crescente interesse per questa tecnologia, con la maggioranza degli intervistati (78%) che si dichiara entusiasta del potenziale che può avere sulla propria azienda. Inoltre, tre quarti (76%) prevedono di aumentare gli investimenti nel prossimo anno per portare avanti progetti di AI.
Con un impatto economico globale previsto tra i 2,6 e i 4,4 trilioni di dollari all’anno, i risultati evidenziano che le aziende stanno consolidando i loro approcci alla GenAI. Tra coloro che hanno superato la fase pilota, l’87% ritiene che la GenAI sia sulla buona strada per ottenere risultati significativi e l’80% riferisce di aver implementato un processo decisionale centralizzato e/o centri di eccellenza. In termini di modalità di implementazione delle soluzioni, l’82% degli ITDM preferisce adottare un approccio on-premise o ibrido alla GenAI, con sicurezza, costi e controllo come fattori principali di questo approccio (37%).
“Nessun’altra tecnologia ha raggiunto i risultati che l’intelligenza artificiale generativa ha ottenuto in meno di un anno. Ha stimolato l’immaginazione di milioni di persone e ha il potenziale per essere un potente fattore abilitante per le aziende”, afferma Adrian McDonald, presidente di Dell Technologies in EMEA. “Con le giuste strategie, la GenAI sarà la chiave per l’innovazione, la crescita e il vantaggio competitivo delle aziende”.
Le imprese sembrano pronte a capitalizzare l’opportunità: il 44% degli intervistati afferma che le proprie aziende si trovano nella fase iniziale o intermedia del loro percorso GenAI e quasi la metà (49%) si aspetta risultati significativi entro sei mesi o un anno.
I risultati rivelano che più di tre quarti (76%) ritiene che il suo impatto sarà significativo o trasformativo (significativo: 54%; trasformativo: 22%). Le principali aree di impatto includono l’aumento della produttività, la semplificazione dei processi e il l’ottimizzazione dei costi.
Malgrado gli investimenti nella GenAI siano ben avviati, il 37% degli intervistati ha dichiarato che le proprie aziende sono un po’ o molto esitanti a adottare la GenAI. Il Regno Unito mostra la maggiore preoccupazione, con quasi la metà (49%) degli intervistati che si dichiara esitante, più del doppio rispetto alla Francia (22%). Le principali barriere che guidano l’esitazione delle organizzazioni sono la sicurezza, la complessità tecnica e la governance dei dati.
Tra coloro che utilizzano GenAI a livello professionale, gli intervistati nel Regno Unito (46%) e negli Stati Uniti (45%) dichiarano di utilizzarla almeno una volta al giorno. Gli intervistati nelle nazioni prese in esame dalla ricerca riferiscono anche un maggiore utilizzo di GenAI a livello personale, il che suggerisce che gli ITDM con responsabilità GenAI stanno migliorando le proprie competenze nel loro tempo libero. Il Regno Unito è al primo posto nell’utilizzo personale, con il 64% che utilizza GenAI una o più volte al giorno, seguito da Germania (59%), Francia (58%) e Stati Uniti (54%).