[section_title title=Un punto di partenza fondamentale, porsi domande pertinenti]
A cura di Vittorio Carosone, Sales Director di CA Technologies
Un punto di partenza fondamentale, porsi domande pertinenti
Ogni qual volta un’organizzazione deve decidere se adottare un approccio DevOps, le riflessioni s’incardinano quasi immediatamente sul nodo dei processi e della cultura aziendale. In effetti, DevOps costituisce la fusione di due modus operandi completamente separati, perciò eventuali interrogativi riguardanti gli inevitabili cambiamenti richiesti alla cultura aziendale rappresentano un logico punto di partenza. Molte aziende sono giustamente convinte che caratteristiche quali l’empatia verso i colleghi, la flessibilità e l’adattabilità, la capacità di apprezzare e comprendere i flussi e le abitudini lavorative dell’altro, siano tutti elementi culturali auspicabili in un’azienda che intenda seriamente intraprendere la strada del DevOps.
Con l’intensificarsi del dibattito attorno al modello DevOps, queste riflessioni diventeranno sempre più rilevanti e pertinenti. A supporto di questo assunto un recente studio commissionato da CA Technologies ha infatti rivelato che le aziende italiane, che hanno adottato la metodologia DevOps, hanno registrato importanti benefici: una diminuzione del 23% del tempo dedicato allo sviluppo e alla manutenzione di software e servizi, un miglioramento del 23% nella qualità e performance delle applicazioni implementate e una riduzione del 19% nel tempo dedicato alla riparazione e alla manutenzione delle applicazioni – tanto per citarne i principali.
D’altra parte, però, l’adozione del modello DevOps può offrire reali benefici solo se l’azienda ha preventivamente svolto un minuzioso lavoro di preparazione – secondo la medesima logica per cui l’accesso alle tecnologie di punta da sola non serve a trasformare i dipendenti in abili “operatori” DevOps, laddove questi non possiedano le competenze necessarie per il loro utilizzo. Una cultura aziendale favorevole all’introduzione dei principi DevOps tende a essere un output, non un input. Come avviene per gran parte delle trasformazioni, anche DevOps necessita di competenze nuove nella gestione dei rapporti interpersonali, dei processi e delle singole tecnologie. Per questo motivo, senza nulla togliere alle difficoltà incontrate nel cambiare radicalmente la cultura aziendale in un breve lasso di tempo, lo sviluppo e l’acquisizione di alcune nuove competenze rappresenta un compito molto più agevole, specialmente per le organizzazioni grandi e complesse dove qualsiasi cambiamento può richiedere del tempo.
Poste queste premesse, qual è il modo migliore per predisporre la propria realtà aziendale a una riorganizzazione in ottica DevOps?
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