[section_title title=CIO, CMO, CFO: collaborare per vincere]
Quello che emerge è quindi la necessità che il CIO collabori maggiormente con gli altri attori aziendali. Focalizziamoci sul rapporto tra CIO e CMO. Una recente ricerca di Accenture ha messo in evidenza come queste due figure abbiano raggiunto un livello di collaborazione maggiore rispetto al passato, anche se tuttavia continuano a permanere delle aree di criticità e di disaccordo. Come vede lei la questione?
E’ molto difficile generalizzare su questo tema, perché ogni azienda ha i suoi codici, le sue regole formali ed informali. Di recente abbiamo avuto modo di riflettere sulla questione e confrontarci con alcuni nostri clienti nel corso di un evento internazionale che si è tenuto a Dusseldorf a proposito dell’Information Management: un dato che abbiamo effettivamente rilevato è che tra queste due figure esiste un rapporto altalenante. Il marketing oggi non può prescindere dalla tecnologia per cui sempre di più il presidio di questa conoscenza e degli strumenti tecnologici sarà parte integrante delle attività di marketing. Da un lato ognuno quindi tenta di mantenere la proprietà e la titolarità delle scelte legate al mondo It, ma è chiaro che proprio in virtù della maggiore presenza delle tecnologie all’interno delle scelte dipartimentali, il direttore marketing tenta di avere un maggior controllo sulle scelte e contemporaneamente cerca di avere maggiore consulenza da parte dell’It. Si tratta quindi di un rapporto un po’ complesso. Riuscire a mantenere questo equilibrio non è una cosa semplice. Certo è che c’è oggi un dialogo molto più costante e un contraddittorio più ampio rispetto al passato, anche perché la concezione del marketing è completamente cambiata negli ultimi anni.
Al giorno d’oggi la tecnologia è fondamentale per i dipartimenti marketing e l’It sta imparando a essere un loro reale fornitore di supporto e consulenza.
Prendendo in considerazione anche la fondamentale figura del CFO spesso si ha l’impressione che questi tre attori operino in maniera indipendente, quasi come se si trattasse di compartimenti stagni. Come stanno realmente le cose?
Di fatto anche nell’ambito dei dipartimenti finanziari le cose stanno cambiando. In alcune nazioni addirittura si cominciano a cercare delle figure professionali che siano al contempo CIO e CFO. Un recente annuncio di lavoro richiedeva le seguenti competenze: gestione e pianificazione finanziaria, gestione dei flussi di cassa, contabilità e strategie per l’Information Technology. Quindi le aziende iniziano a ricercare direttori finanziari che sappiano gestire anche le strategie legate all’Information Technology. E questo rappresenta un primo passo da parte delle organizzazioni più evolute che ci dà l’idea di quello che potrebbe essere il futuro. Nel Regno Unito, l’Association of Chartered Certified Accountants (ACCA) ha comunicato che questo tipo di ruolo diventerà sempre più comune. I CFTO dovrebbero essere responsabili per gli investimenti tecnologici, oltre che della gestione finanziaria, una tendenza che si espanderà potenzialmente in tutta Europa.
Più in generale, per la parte finanziaria vale lo stesso discorso che abbiamo fatto per la parte marketing, ovvero che le tecnologie ormai sono fondamentali nello svolgimento del lavoro quotidiano. Ma c’è da dire anche che il CFO si occupa della gestione degli investimenti dell’organizzazione e che pretende un ritorno sugli investimenti effettuati, soprattutto quelli legati alle nuove tecnologie e alla sicurezza dei dati aziendali, e in questo senso quello che ha da dire all’interno dei processi che abbiamo preso in esame gioca una parte molto importante.
Sarebbe a dire?
Quello che vediamo sempre più spesso nelle relazioni quotidiane con i nostri clienti è che l’It resta una figura fondamentale di validatore delle scelte tecnologiche, nonché riferimento per un’attività proattiva di proposizione all’interno. Il CFO è comunque uno degli attori principali all’interno del processo decisionale, tanto che a volte può cambiare radicalmente una scelta. Mentre prima il ritorno dell’investimento era un fattore importante ma non fondamentale di ogni scelta, ora è diventato invece un fattore assolutamente centrale in qualunque decisione presa.
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