Nel mese di marzo, secondo i ricercatori di ESET, i criminali informatici hanno iniziato a capitalizzare le paure e la necessità di informazioni delle persone.
Lo specialista globale nel mercato della cybersecurity ha, infatti, pubblicato il Report sulle minacce del primo trimestre 2020 nel quale ha rilevato che, con il contenimento imposto dalla pandemia Covid-19, i criminali informatici hanno modificato le proprie strategie trovando nuovi sbocchi per trarre profitto dal cambiamento delle abitudini nella vita delle persone e dalle interruzioni delle attività nelle aziende.
Durante il lockdown, i ricercatori ESET, gli ingegneri e gli esperti di sicurezza hanno potenziato gli sforzi per contrastare gli attacchi malware e rendere internet sicuro.
La minaccia proviene dal web
È stato rilevato un sostanzioso incremento di alcune minacce, in particolare provenienti dal web, possibile effetto collaterale del lockdown dovuto al Coronavirus. Il primo trimestre ha evidenziato anche la continua crescita di stalkerware. Mentre, al contrario, alcuni tipi di minacce, come cryptominer e malware Android sono diminuiti rispetto al trimestre precedente.
ESET Research prosegue inoltre nel monitoraggio di minacce e vulnerabilità correlate alla pandemia. Il Report del primo trimestre mostra una panoramica dei progetti di ricerca più importanti: la rilevazione di nuove operazioni dei famigerati Winnti Group e Turla; la scoperta di Kràk, una nuova vulnerabilità che riguarda la crittografia in oltre un miliardo di dispositivi Wi-Fi; l’identificazione della modalità di azione del nuovo modulo di cryptomining di Stantinko.