In questo articolo condividiamo un’analisi di James Carmillet, Director of Cost Management di BCS, relativa alle sfide e alle tendenze che dovrà affrontare il settore dei data center nell’era dell’Intelligenza Artificiale.
Buona lettura!
AI, una panoramica del settore dei data center
Durante un incontro con un gruppo selezionato di investitori, sviluppatori, architetti, consulenti, ingegneri e utenti finali del settore dei data center, tenutosi a Londra a fine 2023, sono emerse diverse istantanee sugli attuali utilizzi, sfide, piani e previsioni per il futuro che ci hanno permesso di ottenere una panoramica delle opinioni e delle intuizioni di tutto il settore dei data center.
- L’AI come strumento per affrontare la carenza di competenze
Nel breve/medio termine, l’intelligenza artificiale avrà il compito di consentire ai dirigenti di avere più tempo a disposizione per la formazione della nuova generazione di professionisti specializzati dei data center che assisteranno i clienti e contribuiranno a risolvere la carenza di competenze.
- ChatGPT viene utilizzato regolarmente
ChatGPT può essere implementato all’interno delle aziende per diversi motivi. Può essere utile per la stesura di relazioni e promemoria dettagliati sugli investitori o per report energetici. Per quest’ultimo aspetto, come emerso dalle parole di Ben Pritchard di AVK, ChatGPT ha permesso in una sola settimana di avere un rapporto che normalmente avrebbe richiesto circa 6 mesi. Dal punto di vista amministrativo, ChatGPT può automatizzare diverse attività a patto che vengano successivamente riviste dagli addetti preposti. È più semplice revisionare piuttosto che redigere una bozza da zero; quindi, l’implementazione dell’AI nei sistemi di revisione amministrativi può migliorare sensibilmente il flusso di lavoro quotidiano di un’azienda.
Ad ogni modo, quando si utilizzano dati e informazioni provenienti da ChatGPT è necessario che i dipendenti rileggano attentamente le risposte ottenute sotto una lente critica e che le aziende inizino a sviluppare dei team di specialisti con competenze diverse per revisionare gli output prodotti dall’AI.
- Ci sono preoccupazioni riguardo al suo utilizzo
Diverse aziende hanno espresso preoccupazioni in merito alla sicurezza, soprattutto per quanto riguarda i dati dei clienti, sottolineando che è necessario definire politiche chiare sul loro utilizzo e di rivederle continuamente in base all’evoluzione dell’AI.
- Alcune organizzazioni stanno costruendo la propria AI
Alcune organizzazioni del settore dei data center lavorano per aziende che stanno sviluppando dei propri prodotti di AI, investendo molto in data science e risorse. Questo sottolinea la forte convinzione che l’intelligenza artificiale creerà un prezioso rendimento. Inoltre, costruendo i propri prodotti, utilizzeranno dati che conoscono, di cui si fidano e che possono essere migliorati direttamente dall’IA, mitigando il pensare che possa sostituire l’essere umano nelle attività lavorative quotidiane e decisionali.
- L’insieme delle competenze necessarie cambieranno
Diverse domande attanagliano i vari leader aziendali in merito alla possibilità che l’AI possa modificare le competenze necessarie nel settore dei data center e impedisca al personale più giovane di imparare il lavoro e crescere. Sicuramente non bisogna restare indietro e c’è la necessità di seguire i progressi e sviluppo dell’intelligenza artificiale. Dal momento che si trova ancora in una fase iniziale, le organizzazioni devono controllarla e revisionarla. Con la sua evoluzione, il controllo diminuirà, iniziando a instaurarsi un rapporto di fiducia sulla base dell’esperienza. In quel preciso istante, il lavoro subirà un mutamento. Ad esempio, nel settore manufatturiero, questo risultato è già stato ottenuto, con un controllo manuale di circa 1 su 100 dei prezzi prodotti e controllati da impianti automatizzati.
- L’AI introdotta con cautela
Utilizzando e inserendo dati corretti, le aziende del settore dei data center potranno essere in grado di utilizzare l’AI per accelerare i modelli di costo e implementarla per stress test sui propri programmi. Tuttavia, allo stato attuale, si ritiene generalmente che non sia possibile inserire tutte le conoscenze e peculiarità sviluppate in oltre 20 anni di carriera. Alcuni esperti in materia ritengono che l’intelligenza artificiale non dovrebbe occuparsi della progettazione, in quanto l’AI potrebbe non comprendere diversi elementi e, ovviamente, non è consigliato presentare un progetto senza aver compreso i vari meccanismi ed elementi.
Ad esempio, un partecipante ha chiesto a ChatGPT di progettare un data center per vedere quale fosse il risultato e ha proposto “un processo OK”. Tuttavia, non è facile fidarsi dei dati, in quanto sono pubblici e gratuiti. Per questo motivo, alcuni dei presenti vedono l’AI come un grosso rischio e hanno adottato un approccio cauto. Nonostante non vogliano impedire alle persone di utilizzarla e apprezzino il fatto che l’IA possa stimolare le idee, sono consapevoli di operare in scenari mission critical e le conseguenze in caso di perdita di controllo sull’AI potrebbero essere catastrofiche.
- Sguardo al futuro
Dal momento che è troppo presto per prevedere la crescita e l’impatto dell’IA, è stato generalmente concordato che gli early adopter risulteranno i vincitori e il successo sarà guidato da coloro che investiranno. Nel prossimo futuro, consulenti e fornitori dovranno utilizzarla e abbracciarla come già attualmente fanno con altri strumenti, così da normalizzarla. In un mondo ideale dovrebbe essere sviluppata un’IA standard per l’industria e deve essere accettata da tutte le parti, altrimenti rischia una debacle come quella di VHS/Betamax.
L’obiettivo finale è quello di utilizzare l’IA e raccogliere i benefici, poiché la carenza di personale è ancora un problema reale. Si tratta di una necessità impellente di aprirsi a questa possibilità e di vedere se può contribuire ad alleggerire il carico di lavoro del personale esistente, in modo da consentire a quest’ultimo di concentrare i propri sforzi sulla formazione e sull’aggiornamento degli altri dipendenti o nuovi colleghi.
di James Carmillet, Director of Cost Management di BCS