In un’epoca in cui le imprese sono impegnate a creare nuove fonti di valore nel mondo del business digitale, diventa sempre più importante riuscire a collegare l’innovazione digitale ai risultati aziendali. Un’indagine condotta da IDC sul finire del 2022 ha rivelato che il 95% dei CEO di tutto il mondo sta ormai perseguendo una strategia digital-first. In effetti, la realizzazione di risultati di business positivi attraverso l’innovazione digitale rappresenta oggi il primo obiettivo per le imprese, con la crescita dei ricavi indicata come risultato chiave da quasi tutte le aziende. In tal senso, i CEO intervistati da IDC prevedono che i ricavi derivanti da prodotti, servizi ed esperienze digitali cresceranno dal 30% del fatturato totale nel 2022 a oltre il 40% entro il 2027. L’aumento dell’efficienza misurabile e l’ingresso in nuovi mercati sono indicati come altri importanti obiettivi di prodotti e servizi digitali.
Per conseguire questi risultati, i CEO stanno dando la priorità a nuovi modelli di business, in particolare quelli che riguardano la monetizzazione delle API e la modalità as-a-service. La Service-based Economy sta del resto già plasmando stili di vita e di consumo: molti contesti della nostra società stanno compiendo una conversione che vede il servizio abbandonare la dimensione accessoria al prodotto per diventare l’essenza di nuovi modelli innovativi. Una progressione che contamina tutte le filiere, da quelle asset intensive alla consumer industry.
Settori come industria e utility si stanno muovendo velocemente in questa direzione. E proprio per capire come le imprese di questi due comparti gestiranno le sfide competitive della “servitization”, innovando i tradizionali obiettivi centrati sui prodotti, IDC, SAP e il partner Altea UP organizzano un executive event il 10 maggio a Milano presso il MADE – Competence Center Industria 4.0.
“La servitization implica reimpostare modelli operativi, architettura delle soluzioni e organizzazione aziendale in maniera tale da consentire la trasformazione da offerte di prodotti a offerte di soluzioni e servizi basate sui risultati, nonchè da un’attività basata su una singola transazione a contratti a lungo termine e infine da un’attività di fornitura una tantum ad una ricorrente nel tempo e supportata da una forte rete di partner”, ha commentato Alessandro Passoni, Head of Digital Supply Chain Center of Excellence, SAP EMEA South. “I vantaggi per i produttori sono molteplici, tra cui la stabilità dei flussi di reddito e la possibilità di navigare con successo nelle dinamiche del cost to value, offrendo al contempo un basso TCO, costi prevedibili (e quindi investimenti) e cruscotti di monitoraggio dinamici”.
“La servitizzazione in ambito industriale è un fenomenale fattore di trasformazione del business che grazie alle moderne tecnologie consente scenari di adattabilità ed economicità realmente considerevoli. La sua attuazione necessita però di un percorso di trasformazione del tessuto organizzativo e tecnologico delle aziende manifatturiere. Oggi l’integrazione delle supply chain end to end, il controllo puntuale dei sistemi e la capacità di elaborazione dei dati per garantire una gestione della catena logistica sempre più predittiva e reattiva, sono certamente strumenti imprescindibili per una strategia di trasformazione efficace”, ha dichiarato Paola Violini, BU Director Discrete Manufacturing di Altea UP.
Dedicato ai digital leader dei settori manufacturing e utility, l’evento sarà condotto da Fabio Rizzotto, VP, Europe South Lead, Consulting and Custom Solutions, IDC, con la partecipazione di Alessandro Passoni di SAP. L’agenda prevede momenti di approfondimento intervallati da una sessione dedicata alle esperienze aziendali. In chiusura una open discussion e il tour guidato presso il Competence Center.