Gli ingegneri romani hanno costruito una rete di acquedotti che raggiungeva tutte le regioni europee. La chiave di volta di queste grandiose opere architettoniche era l’arco, che consentiva di alleggerire e ridurre il costo delle opere murarie, senza incidere sulla robustezza e la qualità dell’infrastruttura. SD-WAN è la chiave di volta di una rete moderna, in quanto offre una qualità del servizio (QoS) estremamente uniforme, e una gestione e un controllo centralizzati basati sul cloud. SD-WAN cementa la connettività tra utente e applicazione, sia che la rete sia MPLS, internet a banda larga o LTE/5G.
Secondo Gartner, SD-WAN è “la sostituzione dei router WAN tradizionali, agnostica rispetto alle tecnologie di trasporto, che offre una selezione dinamica, basata su policy, del percorso delle applicazioni attraverso più connessioni WAN e supporta la concatenazione per i servizi aggiuntivi come l’ottimizzazione delle WAN e i firewall”.
SD-WAN erige i quattro pilastri fondamentali della semplicità, delle prestazioni, della sicurezza e della continuità, e apre la strada alla “infinite enterprise” grazie a un unico modello centralizzato delle connessioni sull’intera rete – dalla periferia al core – per la configurazione, la gestione e il reporting.
In questo modo, la rete fornisce prestazioni migliori grazie all’instradamento dinamico del traffico, e offre una maggiore disponibilità e una minore latenza, e una migliore esperienza di connettività degli utenti finali. A queste caratteristiche si aggiungono la segmentazione end-to-end e il controllo degli accessi in tempo reale che proteggono il traffico su tutte le connessioni e distribuiscono le policy di sicurezza su tutti gli end point.
Infine, la tecnologia SD-WAN permette di gestire l’intera infrastruttura di rete da un unico pannello di controllo, e offre al personale IT strumenti user-friendly per il controllo di tutte le operazioni attraverso il cloud.
Naturalmente, prima di passare all’implementazione di una SD-WAN all’interno di un’infrastruttura di rete, è opportuno fare un paio di considerazioni, in modo da costruire una base tecnologica più solida.
SD-WAN on-premise verso SD-WAN basata sul cloud
SD-WAN on-premise – Destinata alle aziende che non sono connesse al cloud, questo tipo di infrastruttura SD-WAN è collegata solo a risorse private e/o interne alle aziende stesse.
SD-WAN basata sul cloud – In quanto infrastruttura di accesso al cloud, questo approccio supporta le applicazioni basate sul cloud ed erogate via internet (come, per esempio, i servizi di videoconferenza e di condivisione dei file) e permette di semplificare la gestione, consentire il routing dinamico, proteggere dalle minacce e ridurre il TCO.
Application Based Licensing (CAPEX) verso SD-WAN as a Service (OPEX)
Application Based Licensing – Questo approccio a SD-WAN on-premises prevede l’acquisto di una licenza per ogni apparato hardware. L’implementazione richiede una spesa iniziale in conto capitale (CAPEX), seguita dalla spedizione e dall’installazione, e poi dalla configurazione (che deve essere fatta in loco).
SD-WAN as a Service – Questa alternativa basata sul cloud riduce al minimo sia i tempi di implementazione che l’investimento iniziale, e prevede una fatturazione mensile che può essere pianificata a livello finanziario (trasformando una spesa in conto capitale in una spesa operativa, o OPEX).
I vantaggi della tecnologia SD-WAN sono estremamente evidenti per gli utenti remoti, dato che il networking basato sul cloud offre una connettività pervasiva – indipendente dal luogo e dal tempo – che risponde alle esigenze del nuovo modo di lavorare, quello della “infinite enterprise”.
Grazie alla presenza della chiave di volta, gli antichi acquedotti hanno resistito alla prova del tempo. Anche se la tecnologia continua a cambiare, le aziende che investiranno sulla tecnologia SD-WAN nell’ambito di una più ampia strategia basata sul cloud networking potranno superare senza problemi le sfide create da questo nuovo modo di lavorare, e contare allo stesso tempo su una base molto solida per il futuro.
A cura di Vincenzo Lalli, country manager Italia di Extreme Networks