Pure Storage annuncia la crescita continua della sua offerta in abbonamento Pure as-a-Service.
Nel corso dell’ultimo anno, Pure ha registrato una spinta nell’adozione da parte dei clienti in tutti i principali settori a livello globale. Nel solo quarto trimestre, i nuovi clienti Pure as-a-Service negli Stati Uniti annoverano alcune tra le principali istituzioni finanziare, aziende cloud, del settore telco e ospedaliero e non solo, tra cui un cliente dalla spesa di oltre 10 milioni di dollari in Pure as-a-Service.
In totale, il fatturato annuale dei servizi in abbonamento di Pure, che comprende Pure as-a-Service ed Evergreen, rappresenta oltre il 30% del fatturato totale e supera i 500 milioni di dollari nel FY21, con una crescita del 33% rispetto all’anno precedente.
Con Pure as-a-Service livelli di trasparenza mai visti prima
Pure ha proseguito l’avanzamento della sua piattaforma di servizi in abbonamento, riducendo la complessità grazie all’eliminazione di licenze aggiuntive e dei costi relativi al supporto, offrendo nuovi livelli di trasparenza mai visti prima nel settore storage.
Pure Service Catalog, introdotto nel quarto trimestre, rispecchia un’esperienza di public cloud, con una maggiore granularità ed entry point inferiori pensati per essere facilmente scalabili. Ora, i clienti dispongono del nuovo Cost Calculator per stimare la propria spesa Pure as-a-Service mensile, rendendo ancora più semplice la scelta del giusto livello di storage service per ogni workload.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Prakash Darji, VP and GM, Digital Technology Services Group, Pure Storage: «Pure è l’unico a offrire una vera utility di classe enterprise con un consumo storage flessibile; un’esperienza cloud on premise; un percorso semplice per trasferire i dati nel cloud in qualsiasi momento; allineando la spesa al consumo effettivo. Poiché i clienti continuano ad affrontare esigenze di business dinamiche, Pure as-a-Service offre la flessibilità, la semplicità e l’affidabilità di cui hanno bisogno».
Per Robert Green, President, Co-Founder e CTO di Dizzion: «La visione di Pure dello storage as code ha dimostrato tutto il suo valore durante la pandemia, consentendo ai nostri clienti di scalare la capacità storage per stare al passo con le richieste in rapida evoluzione. Grazie a Pure as-a-Service, i nostri clienti hanno sostenuto costi per la specifica capacità di cui avevano bisogno, pur ottenendo le stesse prestazioni e la disponibilità che avrebbero avuto in un desktop cloud tradizionale».
Anche secondo Fabrice Joffre, Technical Director, Hopps: «Pure è stato l’unico fornitore a proporci un’offerta flessibile, innovativa e scalabile con Pure as-a-Service, che è stato l’elemento decisivo. Siamo stati conquistati dal suo modello completamente opex, dalla fatturazione basata sui consumi e dai contratti a breve termine».
La conferma arriva anche da Jo Verstappen, Chief Executive Officer di Open Line, secondo cui: «Abbiamo scoperto che con Pure as-a-Service otteniamo tutti i vantaggi di un modello a consumo flessibile senza dover scendere a compromessi sulla sicurezza».