Proofpoint, azienda attiva nel settore della cybersecurity e della compliance, ha annunciato che la sua soluzione leader per la sensibilizzazione e la formazione alla sicurezza è stata certificata Qualified Certification Service Provider da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale). Soddisfacendo i requisiti per questa certificazione, Proofpoint Security Awareness Training è ora accessibile nel Cloud Marketplace di AgID, il catalogo digitale di servizi cloud affidabili disponibili per la Pubblica Amministrazione italiana.
Per ottenere la certificazione, la soluzione di sicurezza e di formazione alla consapevolezza di Proofpoint è stata sottoposta a un audit da parte di AgID per verificarne la conformità ai requisiti delineati nel regolamento eIDAS (electronic identification and trust services). Con questa certificazione, le organizzazioni del settore pubblico italiano possono guardare a Proofpoint come a un fornitore di cloud affidabile, consapevoli che la soluzione soddisfa i più elevati standard di sicurezza di AgID.
Nell’ambito del suo impegno a fornire i più alti livelli di innovazione, Proofpoint sta pianificando l’accreditamento di altre soluzioni da parte di AgID, in particolare per quanto riguarda la sicurezza delle email e la protezione dalle frodi via email.
“I programmi di certificazione nazionali stanno diventando sempre più critici nei mercati europei, soprattutto quando si tratta di mettere in sicurezza le organizzazioni del settore pubblico e di proteggere le infrastrutture critiche nazionali da minacce informatiche sempre più sofisticate”, spiega Luca Maiocchi, Country Manager per l’Italia di Proofpoint. “Questo accreditamento sottolinea il continuo impegno di Proofpoint nell’espandere le nostre soluzioni di sicurezza leader di settore e nel diventare un partner di fiducia per la cybersecurity delle agenzie del settore pubblico”.
Mentre le agenzie lavorano per proteggere e modernizzare i sistemi critici, i cybercriminali adottano sempre più spesso nuovi strumenti e tecniche per sfruttare il fattore umano e indurre i dipendenti ad attivare direttamente le minacce informatiche. In un recente sondaggio condotto da Proofpoint, il 43% dei CISO italiani considera l’errore umano la principale vulnerabilità informatica della propria organizzazione. I CISO italiani hanno indicato gli attacchi di insider compromessi – in cui i dipendenti espongono inavvertitamente le proprie credenziali, consentendo ai cyber criminali di accedere ai dati sensibili dell’organizzazione – come il modo più probabile in cui metterebbero a rischio la loro organizzazione. La consapevolezza e la formazione in materia di sicurezza non sono mai state così fondamentali, soprattutto con la crescente diffusione del lavoro ibrido.