Nel contributo che vi proponiamo Sabino Trasente (in foto), Business Solution Strategy Director SEMEA VMware, spiega perché l’osservabilità e il monitoraggio giocano un ruolo fondamentale per il successo della migrazione al cloud.
Buona lettura.
Le aziende stanno adottando un approccio pragmatico alla modernizzazione della propria organizzazione per diventare più competitive. Per farlo, devono integrare le tecnologie emergenti e nello stesso tempo essere in grado implementare un’infrastruttura in grado di gestirle. Questo cambiamento può avvenire solo con l’adozione di concetti cloud (ad esempio, on-demand self-service, elasticità, consumo e ottimizzazione automatica delle risorse, etc.) che presentano certamente molti vantaggi ma sono anche fonte di complessità. Pertanto, il monitoraggio e l’osservabilità giocano un ruolo fondamentale per il successo della migrazione al cloud. Tuttavia, la distinzione tra questi due concetti non è così ovvia.
Il monitoraggio e i suoi fondamenti
Il monitoraggio consente di identificare gli incidenti, ma è in grado di farlo solo in un contesto specifico, raccogliendo grandi quantità di dati o prove relative a un problema specifico senza fornire un quadro completo della situazione.
Lungi dall’essere un semplice sottoinsieme, l’osservabilità è il fondamento su cui si basa il monitoraggio. Permette di gestire architetture complesse basate su microservizi ma anche ambienti multi-cloud. Infatti, grazie all’osservabilità la raccolta dati si estende a tutti i livelli dell’applicazione ed è sufficientemente approfondita per identificare i malfunzionamenti, le loro cause e le soluzioni necessarie.
In particolare, grazie a questo approccio è possibile identificare i colli di bottiglia nelle performance e le loro cause (ad esempio, nel lancio di una nuova applicazione, osservare se l’applicazione funziona correttamente al crescere esponenziale degli utenti, avere una chiara visione dello stato di salute del sistema, vedere che percentuale di richieste ha un ritorno positivo, vedere nel corso delle settimane o mesi come cambia il comportamento dei sistemi, inserire continuamente nuove metriche, etc.). In questo modo le aziende hanno a disposizione un quadro più completo dell’integrità del loro ambiente, con informazioni e risposte contestualizzate per risolvere rapidamente i problemi.
Quale è il valore dell’osservabilità?
L’emergere del multi-cloud, dei container e dei microservizi fa in modo che i sistemi siano sempre più distribuiti. I team IT hanno poca visibilità a causa della compartimentazione dei dati, con conseguente rallentamento della gestione degli incidenti. Inoltre, devono adattarsi ai cambiamenti significativi, rapidi e costanti delle piattaforme cloud. Mentre le soluzioni di monitoraggio si limitano a segnalare l’esistenza di un problema, le tecnologie di osservabilità consentono ai team di determinarne la causa. Ciò significa che possono dedicare meno tempo a risolvere i problemi, per concentrarsi maggiormente sull’innovazione (è già noto da qualche anno che il DVI – Developer Velocity Index – ha una diretta correlazione con gli indicatori chiave di business performance come: innovazione, crescita delle revenue, talent retention, etc.).
In effetti, senza osservabilità, le strategie di trasformazione digitale sono inefficaci e si traducono in servizi di qualità inferiore che possono influire sull’esperienza del cliente e sui risultati aziendali. Questo è controproducente per le aziende che vogliono massimizzare l’innovazione in un ecosistema altamente competitivo.
Oggi più che mai, è fondamentale assicurarsi un controllo adeguati dei costi, che il livello delle performance sia garantito e che le policy di sicurezza siano coerenti. In risposta, molti team IT si stanno muovendo verso la standardizzazione, adottando un approccio centralizzato per aggregare le informazioni provenienti da indicatori, eventi, file di log e tracce per prendere decisioni strategiche migliori (come l’observability feedback loop: dagli strumenti di telemetria, alla collezione dei dati, all’intelligence, alle azioni, al control plane). Rispetto al monitoraggio, l’osservabilità è la soluzione di riferimento per i numerosi vantaggi che offre, tra cui una maggiore innovazione, migliori customer experience e prestazioni ed efficienza.
Il rapporto State of Observability 2022 testimonia il forte interesse per l’osservabilità nell’ultimo anno: quasi tutti gli intervistati ritengono che la loro organizzazione trarrebbe beneficio dall’implementazione di tali tecnologie.
Inoltre, solo il 7% degli intervistati si dichiara soddisfatto degli attuali strumenti di monitoraggio. In effetti, i costi di scalabilità, la mancanza di capacità di integrazione e l’assenza di visibilità end-to-end sono tutti ostacoli alla loro soddisfazione e stanno spingendo le aziende verso soluzioni di osservabilità. Questa tendenza è evidenziata anche dall’inclusione per la prima volta nel Magic Quadrant 2022 di Gartner. In conclusione, l’osservabilità sta guadagnando sempre più importanza e popolarità – e questo è solo l’inizio.