In occasione dell’evento “Oracle Live: Breakthroughs in Cloud Infrastructure and High Performance Computing” che si è tenuto online il 22 settembre scorso, Oracle ha delineato novità e aggiornamenti sulla sua roadmap di offerta per le infrastrutture di calcolo e in particolare per l’High Performance Computing su cloud pubblico, settore in crescita che, entro il 2023, secondo Hyperion Research, si prevede genererà 7,5 miliardi di dollari di fatturato.
L’High Performance Computing è essenziale per molte realtà, come costruttori di auto, società di servizi finanziari, ricerca medica. Le maggiori capacità e funzionalità disponibili fanno sì che un numero crescente di aziende esplori le possibilità offerte dal cloud al riguardo, per contenere i costi e ottenere più rapidamente risultati. Ad esempio, la ricerca sui vaccini e sui rimedi antivirali in corso si basa fortemente su risorse di calcolo HPC che possano accelerare la capacità di test; altri esempi sono il machine learning, che permette anche di interagire in linguaggio naturale, e la computer vision.
Oracle offre una infrastruttura cloud di classe “enterprise”, ossia con un livello di sicurezza superiore, elevate performance, affidabile ed estremamente veloce, che si evolve con una roadmap innovativa, fatta di tecnologie di nuova generazione e partnership ai massimi livelli.
Come sottolineato in una nota ufficiale da Clay Magouryk, EVP Orcacle Cloud Infrastructure: «I fattori chiave del successo in questo mercato sono tre: offrire la massima flessibilità, i risultati migliori possibili e il miglior rapporto tra prezzi e performance. Ciò che trattiene molte altre aziende dallo sperimentare il cloud per l’High Performance Computing è il timore di dovere accettare compromessi, avere problemi, dover fare attenzione a specifici aspetti da gestire. La roadmap Oracle consente di vincere queste sfide, fornendo alle aziende in un’unica soluzione il meglio dei mondi on-premise e cloud, per coniugare performance, flessibilità, scalabilità e modelli commerciali pay-per-use proposti a costi estremamente competitivi».
Nuovi clienti HPC e una collaborazione più forte con Intel
L’offerta HPC Oracle su Oracle Cloud Infrastructure, già di livello superiore e assimilabile alle capacità fornite da cluster HPC realizzati on-premises, ha consentito nell’ultimo anno di conquistare clienti come Nissan Motors, che ha spostato su Oracle Cloud Infrastructure carichi di lavoro “estremi” come le attività computazionali di fluidodinamica, le simulazioni di meccanica strutturale, la visualizzazione 3D.
Oracle ha potuto offrire le funzionalità HPC al 44% del costo proposto da altri concorrenti e ha fornito un costo del trasferimento dati outbound pari al 25% di quanto previsto dai competitor.
Oggi a Nissan e altri si aggiungono importanti realtà, come Altair Engineering, che ha annunciato proprio in occasione dell’evento di aver scelto Oracle Cloud Infrastucture per le esigenze interne e per i prodotti SaaS rivolti ai clienti.
Per Sam Mahalingam, CTO di Altair: «Il nostro obiettivo è aiutare i clienti a risolvere più velocemente, facilmente e in modo più intelligente problemi complessi. Abbiamo standardizzato su Oracle Cloud Infrastructure perché ci offre il miglior rapporto tra performance e prezzo e consente ai nostri clienti di progettare prodotti innovativi e sostenibili».
Per quanto riguarda la roadmap futura, Oracle collabora strettamente con Intel e prevede di poter offrire nei primi mesi del 2021 una nuova generazione di istanze di calcolo HPC basate sui processori “Ice Lake” di Intel, che potranno offrire performance maggiori anche di più del 30% rispetto all’attuale generazione di istanze HPC X7, con numerosi altri vantaggi e funzionalità, rafforzando la posizione di Oracle Cloud Infrastructure come migliore piattaforma cloud HPC esistente.
Altre innovazioni e futuri aggiornamenti
In primo luogo, Oracle ha annunciato la disponibilità generale delle GPU NVIDIA A100 a partire dal 30 settembre prossimo nelle region US, EMEA e JAPAC. È il risultato di un lavoro congiunto avviato nella prima parte del 2020 per offrire in Oracle Coud Infrastructure istanze GPU sempre più performanti, paragonabili a sistemi on-premise e adatte alle esigenze di carichi di lavoro AI, data science, HPC, machine learning migliorando le performance da 2,5 a 6 volte ma a costo inferiore. Infatti, la proposta arriva a un costo ridotto, on-demand, di 3.05 dollari/ora per GPU.
Alcuni clienti quali DeepZen, IdenTV e Altair hanno sperimentato in anteprima questa opportunità, con soddisfazione.
È stata stretta anche una nuova partnership con Rescale uno dei fornitori leader del mercato HPC. La disponibilità di Rescale su Oracle Cloud Infrastructure semplifica ancora di più l’attivazione dell’opzione cloud e consente di avere i carichi di lavoro operativi in meno di un giorno. Rescale ha già più di 450 applicazioni pre-installate sulle istanze HPC di Oracle e consente di portare con sé anche le proprie licenze.
Altre novità nella roadmap HPC in cloud di Oracle:
la partnership con Ampere, per poter creare la prima offerta Oracle con istanze ARM in Oracle Cloud Infrastructure, con l’obiettivo di offrire agli sviluppatori il miglior rapporto prezzo/performance rispetto a qualsiasi altre istanze di computing x86 (per core) e per i primi mesi del 2021 si punta ad offrire ai clienti la capacità di lanciare macchine bare metal o virtuali con fino a 160 core e frequenza turbo 3.3 GHz su una varietà di distribuzioni Linux – incluse Oracle Linux e Ubuntu;
una nuova generazione di Elastic computing che migliora ulteriormente le potenzialità offerte per consentire ai clienti di progettare le loro istanze E3 in modo personalizzato invece che essere costretti ad adottare soluzioni prefissate. Nella prima parte del 2021 Oracle progetta di offrire ai clienti le istanze E4 che sfrutteranno anche la nuova generazione di CPU AMD.