Namex Bari, il punto di interscambio Internet (IXP) regionale per il Sud con datacenter carrier neutral gestito direttamente da Namex, ha da poco spento la sua prima candelina: dopo soltanto dodici mesi, il datacenter ha già messo radici nel florido ecosistema delle telecomunicazioni della Puglia e non solo, e sta conducendo l’area verso un modello funzionale e sostenibile. Il datacenter, situato nella zona industriale del capoluogo pugliese, è nato come punto d’interscambio per tutti i provider, sia locali che non, con lo scopo di favorire l’interconnessione tra operatori e i loro pari grazie al peering, sia privato che attraverso la LAN pubblica, e verso alcuni dei principali provider di contenuti e reti di primo e secondo livello. Tutto ciò avviene secondo la filosofia carrier neutral che, a totale vantaggio di chi è co-locato, prevede una pluralità di opzioni per la connettività alle quali gli ospiti del datacenter possono rivolgersi per collegarsi a internet.
Namex Bari: stato dell’arte
Ad oggi Namex Bari ospita 24 operatori che sviluppano, grazie agli oltre 125 Gbps di capacità complessiva, picchi di traffico fino a 10 Gbps. “La nostra presenza a Bari permette uno scambio di traffico locale a bassissima latenza tra gli operatori collegati consentendo, grazie alla sua “regionalità”, un aumento delle performance di raggiungibilità dei servizi ed una conseguente migliore user experience – afferma Maurizio Goretti, Direttore Generale di Namex. “La presenza di un IXP e un datacenter regionale consente di mantenere il traffico a livello locale: un importante vantaggio nell’attuale fase di internet. È, infatti, molto più semplice l’utilizzo e l’adozione delle ultime soluzioni digitali da parte dei clienti pugliesi e delle regioni confinanti. Lo streaming di eventi live e on demand, il cloud gaming e la realtà virtuale, alcune applicazioni, per lo smart working o con l’intelligenza artificiale sono servizi “assetati” di banda e che in genere richiedono una bassa latenza”.
In particolare, grazie alla presenza di content provider come Netflix, Meta e Microsoft, gli operatori co-locati a Bari possono accedere ai loro contenuti evitando di attingere dalle cache o dai peering di Roma o Milano, decongestionando i punti nevralgici della rete e risparmiando sul trasporto a lunga distanza, il tutto a vantaggio dei clienti che possono godere dei benefici legati alla prossimità.
Namex Bari va quindi nella direzione di una graduale decentralizzazione della rete e di una sua maggiore resilienza permettendo uno scambio del traffico più “locale” ed aumentando i punti di ridondanza a livello nazionale.
IXP: una rete magliata di prossimità, per l’Italia
La distribuzione sull’intero territorio nazionale di molteplici punti IXP e datacenter incarna a pieno il concetto di rete, nata per essere strutturata in modo magliato. In questa direzione va anche la più recente Strategia sulla Banda Ultralarga varata dal Dipartimento per la trasformazione digitale che, sulle orme del Digital Compass europeo, prevede il finanziamento della realizzazione di nodi di Edge Cloud Computing, per spostare parte dell’elaborazione dei dati dai grandi datacenter a realtà locali in prossimità degli utenti con notevoli vantaggi in termini di efficienza e prestazioni.
Namex Bari è un Edge IXP con l’obiettivo di ottimizzare lo scambio locale di traffico tra operatori diversi.
IXP Edge a vocazione Internazionale
Namex Bari ha, inoltre, un asso nella manica: i cavi sottomarini. Il capoluogo pugliese è punto di approdo di collegamenti con il bacino del Mediterraneo, il Medio Oriente, l’Africa e l’Asia di Retelit, Oteglobe e Bezeq, e a Namex Bari è da poco possibile raggiungere più efficientemente l’Albania e i Balcani anche grazie al nuovo cavo TAE di EXA, che percorre il Mar Adriatico ancorato al gasdotto TAP che si aggiunge allo storico cavo di TIM
La presenza di queste infrastrutture, in sinergia con gli altrettanto importanti collegamenti terrestri che consentono di raggiungere tutta Italia e l’Europa, crea ulteriori opportunità per un ampio insieme di operatori internazionali che possono trovare a Bari un punto di approdo e di interconnessione per lo scambio di un più ricco portafoglio di servizi.