Nel contributo che vi proponiamo qui di seguito, Fabio Pascali, Regional Vice President Italy di Cloudera, spiega come il cloud ibrido aiuta ad affrontare le sfide per modernizzare le architetture di dati.
Buona lettura.
Per le imprese, il cloud computing rappresenta una risorsa fondamentale per la capacità di fornire rapidamente una grande potenza di calcolo e risorse on-demand, riducendo in molti casi la necessità di installare e mantenere nuove infrastrutture fisiche e hardware, con i relativi costi. Allo stesso tempo, però, le aziende hanno anche la necessità di mantenere i dati e i sistemi IT più preziosi all’interno dei propri data center on-premise, principalmente per motivi di sicurezza, privacy e rispetto di specifici requisiti normativi.
Per questo motivo, per modernizzare le architetture di dati, le aziende si stanno progressivamente orientando verso l’adozione di architetture cloud ibride per le loro operazioni IT, al fine di ottenere maggiore flessibilità delle applicazioni software-as-a-service, risparmio sui costi, un’elaborazione più efficiente e capacità di archiviazione, nonché una più vasta capacità di adattamento e compliance in materia di governance e privacy. Il cloud ibrido è parte integrante dell’accelerazione dell’adozione di piattaforme di data warehouse che funzionano come applicazioni containerizzate come metodo per sviluppare data warehouse self-service altamente performanti nel cloud che possono essere scalati in maniera dinamica e aggiornati in modo indipendente.
La tendenza verso il cloud ibrido per modernizzare le architetture di dati va di pari passo con la più ampia adozione del multi-cloud, in quanto consente alle organizzazioni di utilizzare più di un servizio di cloud pubblico, ciascuno a supporto di applicazioni diverse. Tuttavia, vi sono alcune sfide da affrontare per poter effettivamente beneficiare dei vantaggi di questa soluzione.
Sfide e tendenze principali del cloud ibrido
Le organizzazioni sono sempre più costrette a distribuire e diffondere i dati tra loro data center, cloud privati e cloud pubblici per soddisfare le crescenti esigenze di raccolta, archiviazione, analisi e gestione di enormi quantità di dati in rapida crescita, generalmente in tempo reale. Inoltre, con l’aumento dei dati creati all’esterno dei data center, l’amministrazione complessiva dei dati diventa più complessa e crea nuove sfide in termini di contenimento dei costi, prestazioni e integrazione.
La maggior parte delle organizzazioni ha già una strategia hybrid cloud in atto, sempre più allineata con la un’adozione ampia di multi-cloud, analytics e AI. Di conseguenza, le aziende stanno aumentando le implementazioni di cloud ibrido e multi-cloud per aumentare i data warehouse nei data center on-premise e nel cloud privato con piattaforme di cloud pubblico.
Inoltre, i data warehouse legacy spesso non hanno un controllo granulare sulle risorse allocate per le varie attività, né sono in grado di supportare più versioni di strumenti e motori. Di conseguenza, utenti, gruppi e carichi di lavoro si appoggiano su versioni di motori e strumenti di query identiche e non diversificate in base alle finalità. Questa interdipendenza ostacola le operazioni e il processo di aggiornamento, arrivando a sfavorire i processi di innovazione, soprattutto negli ambienti cloud ibridi.
Perché il cloud ibrido? Ottimizzazione e flessibilità dei dati ibridi
Uno dei vantaggi principali dell’hybrid cloud per modernizzare le architetture di dati è che può offrire alle aziende una maggiore libertà tecnologica e di processo. Senza i limiti di capacità intrinsechi ai data center on-premise esistenti, le organizzazioni possono reagire più rapidamente al mutare delle proprie particolari esigenze aziendali grazie all’accesso a risorse di calcolo aggiuntive disponibili su piattaforme cloud pubbliche, ottenendo una maggiore ottimizzazione dei carichi di lavoro e un’accresciuta flessibilità nella loro gestione.
Il valore aggiunto di questa opportunità sta nel fatto che risorse e servizi di cloud pubblico possono essere attivati in maniera immediata e sono subito disponibili, già ottimizzati per le necessità e i criteri di workload specifici dell’organizzazione, incluse le capacità di effettuare agilmente scale-up e scale-down. Questo tipo di flessibilità, accompagnata da una struttura di costo flessibile e misurabile, è particolarmente importante nel contesto odierno che vede condizioni macroeconomiche costantemente in cambiamento.
Grazie a una strategia di cloud ibrido, le aziende in crescita possono muoversi rapidamente per soddisfare le loro esigenze di calcolo in tempo reale, senza dover aspettare di integrare nuove soluzioni e infrastrutture, con tutte le conseguenze in termini di tempo, pianificazione e costi necessarie a individuare la soluzione migliore e provvedere alla sua installazione. Optando per il cloud ibrido, è possibile ottimizzare le risorse di calcolo in aree quali la semplificazione dei processi di aggiornamento e delle operations, l’accelerazione del time to market e dell’innovazione, nonché il mantenimento dei costi operativi.
Il cloud ibrido aiuta a risolvere le complessità di archiviazione dei dati
Il cloud ibrido per modernizzare le architetture di dati consente alle organizzazioni di prendere decisioni migliori grazie a una struttura di archiviazione più flessibile. Tradizionalmente, le applicazioni hanno un processo di archiviazione dei dati che prevede singoli repository gestiti per ogni data center, il che si traduce in un sistema complesso e frammentato in cui è facile che si generino colli di bottiglia e inefficienze al momento di utilizzare i dati. Per ovviare a questi ostacoli, le imprese hanno incrementato l’adozione di data lakehouse all’interno della propria architettura cloud ibrida. Con il data lakehouse, la linea di demarcazione tra dati strutturati e non strutturati risulta più sfumata e le organizzazioni possono archiviare tutti i tipi di dati grezzi in un’unica posizione. Allo stesso tempo, si ha a disposizione un livello di archiviazione superiore che fornisce una visione transazionale dei dati e consente di gestire e analizzare i dati strutturati quando necessario. Con il passaggio al cloud ibrido, le aziende hanno il vantaggio di riunire e raggruppare tutti questi archivi isolati per creare un data lakehouse unificato e un data warehouse distribuito.
Questo approccio ibrido ai dati consente di ottenere un maggior numero di informazioni e insight grazie a un accesso e a una gestione semplificati dei dati complessivi. Un esempio efficiente in questo senso è la Cloudera Data Platform (CDP) che fornisce ai suoi utenti una piattaforma unificata di data analytics portatile e interoperabile, essenziale per ottimizzare l’intero ciclo di vita dei dati e per una gestione più efficiente dei dati distribuiti. Questo vale per tutti i dati in esecuzione nel cloud ibrido dell’organizzazione, compresi gli ambienti di cloud pubblico, on-premise e edge. Le funzioni comuni di sicurezza e governance, i metadati, la replica e l’automazione di CDP, forniti da Cloudera Shared Data Experience (SDX), consentono inoltre alla piattaforma di operare come un sistema integrato. È importante che le aziende scelgano con attenzione la piattaforma giusta per soddisfare le proprie esigenze di dati e analisi, ma i vantaggi di un approccio ibrido ai dati dovrebbero diventare sempre più una considerazione fondamentale.
Il pooling flessibile è un’altra caratteristica fondamentale per una strategia di dati ibrida. E’ una funzione che raggruppa i dati aziendali critici, indipendentemente dal luogo in cui sono fisicamente archiviati, ed è un altro dei principali vantaggi dell’approccio al cloud ibrido per abbattere i silos di dati all’interno delle organizzazioni e offrire una gestione unificata. Il miglioramento della gestione dei dati fornito dal cloud ibrido è un enorme vantaggio per le aziende che cercano di modernizzare operazioni aziendali che altrimenti si possono considerare obsolete.
Il cloud ibrido contribuisce al miglioramento dei risultati di business
L’immensa flessibilità è uno dei maggiori punti di forza del cloud ibrido. Le aziende in crescita, sia le piccole e medie (PMI) che le organizzazioni di grandi dimensioni, possono subire un freno al proprio percorso quando le operazioni IT interne non sono in grado di soddisfare le loro esigenze di dati ibridi. Accedendo in modo flessibile a potenza, prestazioni, storage e risorse di rete, le organizzazioni possono reagire più rapidamente alle opportunità di crescita e migliorare i risultati aziendali.
Un altro vantaggio del cloud ibrido è che non si tratta di una scelta obbligata. Molte aziende potrebbero percepire la migrazione delle proprie operazioni nel cloud come un’operazione complessa e intricata, a causa ad esempio di fattori di carattere normativo e legale. Con il cloud ibrido, queste preoccupazioni sono meno incisive, poiché le organizzazioni possono modellarne l’adozione in base alle proprie priorità tecniche e di business.
Infine, scegliendo la strada del cloud ibrido, le organizzazioni possono evitare il vendor lock-in, ottenendo maggiore flessibilità nel bilanciamento e nell’ottimizzazione delle risorse di dati on-premise e sul cloud pubblico. I carichi di lavoro e i dati possono essere distribuiti tra le piattaforme cloud pubbliche, ottenendo un valore di scelta maggiore e perfettamente aderente alle esigenze operative dell’IT e dei professionisti aziendali.
Altri vantaggi del cloud ibrido, oltre il 2023
La popolarità del cloud ibrido continuerà a crescere nel 2023 per la costante valutazione da parte delle organizzazioni di diverse strategie volte a migliorare la competitività e rispondere meglio alle incertezze, come le interruzioni della supply chain e le pressioni macroeconomiche.
Adottando il cloud ibrido, le organizzazioni possono ridurre gli impatti dei tempi di inattività e delle perdite di dati legate a interruzioni dei data center e non. Con un approccio hybrid cloud, è possibile bilanciare il carico e la distribuzione delle operazioni critiche durante i cicli di risoluzione dei problemi.
Con l’evoluzione del cloud computing e l’aumento delle richieste di gestione dei dati, anche il cloud ibrido continuerà a crescere per migliorare ulteriormente le opportunità di ottimizzazione del carico di lavoro dei dati tra ambienti on-premise, cloud pubblico ed edge, consentendo alle organizzazioni di evitare la frammentazione dei dati, le limitazioni di un approccio basato su un unico ambiente e compromessi potenzialmente debilitanti in qualsiasi ambito dei dati.
Riunendo i servizi essenziali per i clienti in un’unica soluzione, il cloud ibrido si rivela attualmente la scelta ottimale per avere flessibilità, risparmi sui costi, sicurezza e potenza di calcolo on-demand di cui hanno bisogno le organizzazioni IT di oggi.