Continua l’impegno di Aruba – provider italiano di servizi cloud, data center, hosting, e-mail, registrazione domini e PEC – nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Il gruppo infatti annuncia di aver riattivato una centrale idroelettrica a Melegnano, collocata all’interno della stessa area in cui l’azienda possiede già un’altra centrale acquisita nel 2020.
Con Melegnano, sono 8 le centrali idroelettriche di Aruba
La centrale idroelettrica di Melegnano è risalente ai primi del ’900 ed era stata dismessa decenni addietro dalla precedente proprietà.
Un attento lavoro di restauro conservativo dell’edificio ed il revamping di tutti gli impianti elettrici, meccanici ed idraulici, hanno permesso di riattivare la centrale collocata in prossimità dello sbarramento sul fiume Lambro con la funzione di DMV (deflusso minimo vitale), permettendo così di mantenere al meglio l’equilibrio biologico del corso d’acqua.
Il numero di centrali idroelettriche di Aruba sale quindi a quota 8, con una potenza installata di circa 10MW. Oltre alle due di Melegnano sul fiume Lambro, si contano ulteriori tre centrali nei pressi di Ponte San Pietro (BG) sul fiume Brembo, due sul fiume Astico, a Chiuppano e Calvene (VI) – ed una a Pontebba (UD) sul Fella.
Continuano gli investimenti green di Aruba
Anche dopo l’apertura della centrale di Melegnano, Aruba intende continuare ad investire per rafforzare la propria capacità di produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare idroelettrico e fotovoltaico, in ottica di sostenibilità a lungo termine delle attività di tutto il gruppo.
Questa strategia è in linea con gli obiettivi del Climate Neutral Data Center Pact, il patto per la neutralità climatica dei data center con il traguardo fissato entro il 2030. Un’iniziativa a riprova dell’impegno comune e condiviso con altre aziende dell’industria europea del cloud e dei data center per guidare in modo proattivo la transizione verso la piena sostenibilità energetica. Aruba è tra i primi operatori di data center ad aver già certificato l’adesione al Patto tramite un audit condotto appositamente per misurarne la conformità agli obiettivi.