Anthony Behan, Managing Director for Communications, Media and Entertainment di Cloudera, spiega qui di seguito il presente e il futuro delle telco nell’era dell’intelligenza artificiale.
Buona lettura.
La pandemia COVID-19 ha sottoposto le telco a un forte cambiamento. Con l’espansione del lavoro da remoto, la connettività domestica è stata duramente messa sotto esame, e l’esplosione di utenti insoddisfatti ha portato alla luce la fragilità delle reti. In questo contesto, è iniziata un’accelerazione della trasformazione digitale in tutti i settori, e il miglioramento dell’esperienza dei consumatori è diventato uno dei punti cardine del cambiamento per molte imprese. Specialmente per le telco. Dopo anni in cui gli operatori hanno cercato di diversificarsi dalla concorrenza, puntando al mondo dei media e dell’intrattenimento, la pandemia ha riorientato la bussola del settore. Le telco cercano ora di mantenere la promessa del loro manifesto originario: fornire una solida connettività ai propri clienti. A tale scopo, quindi, sono aumentati gli investimenti economici e di risorse nel miglioramento dei servizi e della loro erogazione.
Oggi, gran parte degli investimenti è orientata verso l’intelligenza artificiale (AI). Come molti altri settori, anche le telco si sono rese conto della potenza di questa tecnologia. La stessa che non solo può aiutare a migliorare i servizi da un punto di vista tecnico, ma può anche a ricoprire ruoli più incentrati sull’aspetto umano, contribuendo a semplificare le attività quotidiane.
Con il 6G in arrivo e la crescente richiesta di servizi fluidi e senza interruzioni da parte dei consumatori, fornire una connettività ad alte prestazioni è fondamentale. Affinché l’AI possa contribuire alla realizzazione di questa missione, le telco devono garantire l’accesso a grandi volumi di dati di alta qualità.
“Perché la mia banda larga è così lenta?”
Le reti di telecomunicazione sono molto complesse. Sono costituite da più generazioni di tecnologie e da molti sistemi diversi interconnessi. Il che rende estremamente difficile prevedere e prevenire i guasti e i tempi di inattività della rete. Inoltre, devono spesso fare i conti con elementi fisici, come le condizioni atmosferiche e il volume di traffico sulla rete. L’intelligenza artificiale può rivelarsi una valida alleata nell’affrontare i problemi in entrambe queste aree. Secondo un’analisi di Accenture, infatti, l’intelligenza artificiale ha il potenziale di ridurre i tempi di inattività della rete fino al 50% per le telco.
Questo perché i sistemi di AI possono fare cose che gli esseri umani non possono fare, e in un batter d’occhio. Prendiamo ad esempio le interruzioni e i guasti di rete. L’intelligenza artificiale è in grado di identificare modelli meteorologici che possono essere integrati con algoritmi di apprendimento automatico addestrati su incidenti passati. Analizzando i precedenti casi di maltempo e la loro probabilità di ripetersi, queste due tecnologie possono raccomandare misure preventive che i tecnici possono adottare per evitare un’interruzione. Un esempio potrebbe essere la previsione di raffiche di vento di grave entità, per determinare se le torri delle telecomunicazioni necessitano di difese più robuste per non andare offline.
I plus per le telco che basano le loro decisioni sull’AI
L’AI e il ML risparmiano agli ingegneri molte delle congetture e del lavoro manuale, consentendo loro di affrontare i problemi prima che diventino gravi. Quando si verifica un problema grave, le decisioni basate sull’AI riducono drasticamente il tempo medio di riparazione.
Anche la proattività nel prevedere i picchi di traffico e nel fornire consigli ai clienti può essere sostenuta dall’intelligenza artificiale. I sistemi possono essere addestrati a gestire e ottimizzare autonomamente i carichi di lavoro della rete. Il tutto consentendo alle società di telecomunicazioni di prendere decisioni informate sulle tecnologie da utilizzare nei momenti di maggiore richiesta. Esiste una gamma di tecnologie disponibili per gestire la domanda: dal 2G-5G nelle reti wireless e dal rame alla fibra nelle reti cablate. La maggior parte delle società di telecomunicazioni utilizzerà queste funzionalità, tutte utili per diverse soluzioni e che consentono alle società di TLC di essere flessibili. Ma solo se sono intelligenti nell’usarle per garantire la stabilità della rete.
Riprendiamo l’esempio della pandemia. Uno scenario tipico vedeva i genitori lavorare a casa, mentre i figli guardavano programmi televisivi e giocavano online. Questo ha messo a dura prova le reti in fibra e ha rallentato drasticamente la velocità. Tuttavia, grazie all’intelligenza artificiale, che permette di prendere decisioni e identificare i colli di bottiglia, le telco sono state in grado di proporre soluzioni per risolvere il problema e consigliare ai clienti come migliorare il servizio. Queste soluzioni erano spesso controintuitive, come chiedere ai genitori di trasmettere la TV in streaming su reti wireless anziché in fibra. Ma hanno fatto un’enorme differenza nel mantenere la rete stabile e i clienti felici.
L’AI è forte quanto i suoi dati
Con la continua maturazione dell’AI, emergeranno altri casi d’uso. Ma le organizzazioni devono capire che l’AI è valida solo se i dati su cui viene addestrata prima di entrare in funzione sulla rete sono validi. I modelli addestrati su dati provenienti solo da un sottoinsieme dei dati di un’organizzazione possono avere importanti lacune o fornire risposte inverosimili.
Con una previsione di crescita del mercato globale dell’intelligenza artificiale per le telco da 1,2 miliardi di dollari nel 2021 a quasi 40 miliardi di dollari entro il 2030, le soluzioni di intelligenza artificiale sono chiaramente il futuro del settore. È quindi essenziale che la tecnologia sia imparziale, equa, sicura e completa, e che si basi su dati puliti e accurati.
Le organizzazioni devono quindi costruire i casi d’uso dell’AI partendo da basi solide, consentendo loro di accedere a una serie completa di dati. Ciò richiederà una moderna architettura dei dati costruita attorno a una piattaforma dati unificata che consenta all’AI di trarre informazioni dai dati di tutta l’azienda. È inoltre necessario applicare una governance rigorosa, sempre e ovunque, per garantire il rispetto della conformità.
Affinare la connettività con l’intelligenza artificiale
Dopo una prima fase incentrata sulle offerte principali, l’intelligenza artificiale svolgerà un ruolo cruciale anche nel miglioramento dei servizi. Il prossimo arrivo delle reti 6G renderà inevitabilmente più complesso il panorama dei servizi telco. È quindi fondamentale che le società di telecomunicazioni inizino a prepararsi sin d’ora ad affrontare il cambiamento, unificando i loro dati in modo che i servizi siano privi di ostacoli.
Senza dati di qualità che alimentino i modelli di AI, c’è il rischio che l’AI non riesca ad intervenire, fraintenda il contesto, o addirittura che fornisca raccomandazioni imprecise, mettendo a rischio anche la reputazione dell’azienda. Per sfruttare appieno il potenziale dell’AI, il settore deve dare la priorità alla raccolta di dati diversificati e imparziali, unitamente a pratiche di protezione dei dati ponderate. L’AI ha il potenziale per rivoluzionare il settore, ma solo se viene costruita su basi solide.